Monasterace, il sindaco Lanzetta: «Mi dimetto perché non mi sento più libera di operare»
Da oggi sotto scorta, ma resta irremovibile, come il suo impegno costante fino all’ultimo quando è scesa anche in piazza accanto alle lavoratrici di Florinnova e ha sospeso l’erogazione dell’acque per i cittadini ostinatamente morosi, l’ex sindaco di Monasterace, comune jonico della provincia reggina con 3500 abitanti, Maria Carmela Lanzetta dimessasi dall’incarico di primo cittadino dopo il secondo atto intimidatorio in meno di un anno. Oggi in Prefettura a Reggio Calabria per una singolare riunione del Comitato Ordine e Sicurezza Provinciale (Cosp) presieduta dal prefetto Luigi Varratta, alla presenza dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, dello stesso ex sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, che ha confermato le sue dimissioni, e del reggente della procura della Repubblica di Reggio, Ottavio Sferlazza che al termine della riunione ha assicurato il massimo impulso alle indagini dei carabinieri sugli attentati subiti dal sindaco di Monasterace.
Venerdì convocata una seduta straordinaria dell’assemblea dei Sindaci della Locride, mentre il capogruppo Pd in Commissione Parlamentare Antimafia, Laura Garavini, ha proposto proprio Monasterace come sede simbolica di una riunione dello stesso organismo. Uno dei cinque sindaci donne della Calabria all’ultima tornata amministrativa dello scorso anno, con il sindaco più votato in tutta la Calabria Patrizia Linda Cecaro affermatasi con l’89,26% a San Sostene, nel catanzarese, Maria Carmela Lanzetta era stata l’unica donna eletta sindaco nel reggino ma alcuni giorni fa ha lasciato l’incarico manifestando tutto il suo senso di impotenza nei confronti di un contesto che non le consente più di portare avanti il suo progetto per la comunità monasteracese e che invece la minaccia e turba la serenità del suo operato e della esistenza sua e della sua famiglia.
Per la seconda volta, infatti, dopo l’incendio della sua farmacia, in occasione del quale a repentaglio è stata posta anche la vita della sua famiglia nel giugno del 2011, Maria Carmela Lanzetta è stata nuovamente minacciata con colpi d’arma da fuoco sparati contro la sua autovettura. Lo scorso anno, in una notte estiva, un incendio provocava ingenti danni alla farmacia che sorge al piano terra dello stabile che affaccia sulla strada statale 106 dove il sindaco vive con la sua famiglia e l’anziana madre, da cui ha ereditato la stessa farmacia. Rotti i vetri di una finestra posta lateralmente all’ingresso, versato del liquido infiammabile, fu dato fuoco con una pezza imbevuta.
Le fiamme si propagarono distruggendo molta della merce e danneggiando seriamente l’interno del locale ma non la struttura dell’edificio, non avendo le fiamme raggiunto le bombole di ossigeno. Adesso Maria Carmela Lanzetta è di nuovo nel mirino ma, questa volta, lei ha deciso. A nulla sono valsi gli interventi successivi alle sue dimissioni per farle cambiare idea, come inutile la denunciata solitudine degli amministratori in trincea, sporta il mese scorso proprio a Reggio Calabria in occasione della audizione in commissione consiliare contro il Fenomeno della Ndrangheta presieduta da Salvatore Magarò, cui presero parte amministratori provenienti da tutta la Calabria comprese le altre due prime cittadine minacciate e adesso sotto scorta, Elisabetta Tripodi sindaco di Rosarno (RC) e Carolina Girasole, sindaco di Isola Capo Rizzuto (KR).
Nei giorni scorsi anche una fiaccolata della comunità che manifesta vicinanza al primo cittadino di nuovo vilmente sfidato.Pioggia di solidarietà, anche la telefonata del segretario nazionale del PD, nelle cui fila Maria Carmela Lanzetta era stata rieletta, Pierluigi Bersani, ma la sua decisione non muta. Il sindaco specifica di lasciare la politica non per paura ma per scoraggiamento e perché vinta dall’amarezza, dalla solitudine e da un insanabile senso di fallimento, lei sposata con due figli non crede più di poter dar seguito al mandato di amministrare il territorio secondo il progetto di libera dedizione alla comunità con cui si era candidata ed era stata rieletta lo scorso anno. “Se da sindaco non posso sentirmi libera di amministrare, torno a fare la farmacista. Cosi’ una volta per tutte mi lasceranno in pace”, dichiara all’Ansa. “Non posso dire di essere stata lasciata sola, pero’ qualcuno che doveva far sentire la sua voce in questi giorni – certi associazioni, certe istituzioni – e’ rimasto in silenzio”.
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