Galatone, finisce la latitanza di Tranquillo Filoni
È finita la latitanza di Tranquillo Filoni, 53 anni, di Galatone (LE), condannato in Appello per associazione di tipo mafioso ed associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’ uomo si era rifugiato, da qualche tempo, in un’ abitazione di Taviano (LE), dove è stato scovato dagli agenti del Commissariato di Gallipoli che lo hanno accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce.
Da diversi giorni gli agenti erano sulle sue tracce consapevoli delle complicità che parenti e amici garantivano all’ ormai ex latitante. Così hanno individuato un appartamento dove pare che il Filoni si incontrasse di tanto in tanto con la sua compagna. Un’ abitazione che, recentemente, era stata occupata da un suo familiare, la cui posizione è al momento al vaglio degli inquirenti.
La polizia, convinta di aver individuato l’ obiettivo, ha circondato l’ edificio, per poi fare irruzione. Filoni, colto di sorpresa, non ha opposto alcuna resistenza. L’ uomo era latitante da gennaio, ovvero, da quando la Corte di Cassazione aveva respinto il ricorso presentato contro la sentenza di condanna a 9 anni e 6 mesi di reclusione inflittagli nel luglio del 2009 dalla Corte d’ Appello di Taranto, nel processo seguito all’ operazione «Horizon». L’ inchiesta, condotta dalla Procura di Taranto, fece emergere un traffico di droga nel Salento, con canali di approvvigionamento dal Venezuela, passando per Bari e poi per Brindisi. La cocaina offerta dai venezuelani pare avesse un costo superiore a quella reperibile utilizzando altri canali di approvvigionamento, ma, in compenso, avrebbe consentito di ottenere un numero più alto di dosi.
Filoni fu coinvolto anche nell’ operazione antidroga «Taurus»: dal processo che ne scaturì rimediò in appello una condanna a dieci anni e sei mesi di reclusione.
L’ ex latitante è stato a lungo ai vertici della frangia locale della Sacra Corona Unita e affiliato, dunque, al clan di Marcello Dell’ Anna. Tranquillo Filoni, nonostante questo ruolo così importante all’ interno della Scu, è sempre stato indipendente da un punto di vista operativo, peculiarità questa che gli ha consentito di tessere relazioni e affari con i trafficanti di droga tarantini e gallipolini.
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