NEWS

Genova, gente di mare contro le mafie

Di Elisa Palagi il . Liguria

La città che da sempre accoglie col suo abbraccio chi arriva dal mare è pronta a dare il benvenuto al popolo dell’antimafia, sempre più cosciente della presenza non marginale della criminalità organizzata in Liguria e in tutto il Nord Italia. A Genova, secondo la Direzione investigativa antimafia, sono attivi nel gioco d’azzardo e nei traffici di stupefacenti, gruppi della mafia siciliana, tra cui la famiglia “Piddu madonia”. In provincia, nel capoluogo e a Lavagna, sono presenti, sempre secondo la Dia, ben due strutture di controllo della ‘ndrangheta. Come apprendiamo dall’ordinanza dell’operazione “Crimine”, la ‘ndrangheta genovese è composta dal gruppo di vertice di Antonio Rampino e dalla sua famiglia, dal gruppo della famiglia Macrì originaria di Mammola, dalla fazione dissidente capeggiata da Domenico Gangemi e Giuseppe Savoca, oltre che da Vincenzo Stefanelli, di Oppido Mamertina (RC) che opererebbe con alcuni compaesani nell’ambito della droga.
Una realtà ben organizzata e radicata, ormai svelata e sotto gli occhi delle amministrazioni e dei cittadini. Per fortuna non tutti stanno a guardare. «Il segnale delle istituzioni è incoraggiante, e può aiutare il nostro territorio a essere più forte. Una forza che si fonda, soprattutto, sull’educazione e sulla formazione, che con Libera portiamo avanti con ottimi risultati, specialmente nelle scuole» spiega il referente regionale Matteo Lupi. Fa ben sperare il voto unanime della legge regionale antimafia, che istituisce la Stazione Unica Appaltante, una struttura autonoma destinata a gestire tutte le gare pubbliche che coinvolgano la Regione e gli Enti collegatie tutti gli altri Enti pubblici liguri che si convenzionino. Si tratta di uno strumento cruciale per un territorio in cui le mafie fanno affari, oltre che con i traffici del porto, con gli appalti legati all’edilizia e con la gestione dei rifiuti.«Dobbiamo tenere l’attenzione molto alta, specialmente rispetto ai lavori del così detto terzo valico, un collegamento ferroviario verso il nord,  per cui è previsto lo stanziamento di ben sei miliardi di euro» avverte ancora Lupi.
Cento passi sono stati fatti per avvicinarsi al 17 marzo, e anche qualcuno in più. Sono 114, infatti, le iniziative sul territorio ligure per preparare la giornata di memoria e di impegno per le vittime innocenti delle mafie a Genova. Incontri, cene, conferenze, presentazioni, il  flash mob del 3 marzo in piazza Matteotti a Genova, tutto all’insegna dell’autofinanziamento e della sostenibilità economica. «Eravamo preoccupati per il coinvolgimento del territorio, invece la sfida sembra vinta. Abbiamo due treni che arrivano, ognuno da 900 posti, e una decina di pullman. La Liguria risponde bene, ora speriamo che anche la città di Genova partecipi compatta. C’è stato un grosso sforzo di rete, tante realtà diverse che sono state valorizzate, grazie anche a un proficuo rapporto con gli enti pubblici» spiega di nuovo Matteo Lupi. Un importante risultato raggiunto è stato il recente Protocollo d’intesa fra il Centro Giustizia Minorile di Torino e Libera Liguria, grazie al quale i ragazzi dell’area penale potranno svolgere attività di volontariato presso le associazioni con le quali Libera collabora. Un bel segnale che si aggiunge all’inaugurazione della nuova bottega di Libera nel quartiere della Maddalena. 
Finalmente, il 26 gennaio scorso, in un bene confiscato è nato infatti il punto vendita dei prodotti delle terre liberate dalla mafia, luogo di riferimento per tutte le iniziative del popolo antimafia.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link