Proposte per un fisco più equo
“Proposte per un fisco semplice”: è il titolo dell’iniziativa realizzata nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore. Oltre 1.500 lettori hanno aderito all’invito, presentando ipotesi per modificare il sistema fiscale. Tra queste gli esperti del Sole 24 Ore hanno selezionato 10 proposte da sottoporre al voto dei lettori. Sembrerebbe un gioco, ma in realtà si sta rivelando un interessante esercizio di democrazia economica. Anche perché il Sole 24 Ore ha promesso di presentare i risultati al Governo che sta predisponendo un apposito decreto sulle semplificazioni fiscali.
Le proposte spaziano dalle detrazioni alle sanzioni, dalle dichiarazioni al rapporto con l’Agenzia delle Entrate. Tra tutte spicca un suggerimento che – pur con diverse varianti – è stato avanzato da oltre un terzo dei lettori: il potenziamento del contrasto d’interessi tra venditori e consumatori, consentendo di detrarre parte delle spese documentate. Si tratta di un chiaro provvedimento anti-evasione, che ha trovato ancora più gradimento nelle votazioni: oltre il 65% dei lettori ha votato per dare la possibilità di detrarre il 25% delle spese. Se aggiungiamo che la seconda proposta più votata (oltre il 10%) consiste nella fornitura di una “fiscal card”, che servirebbe per tracciare i pagamenti e che darebbe diritto a benefici fiscali e detrazioni, si può concludere che 3 lettori su 4 ritengano prioritario un serio provvedimento contro l’evasione fiscale.
Tutte le altre 8 proposte messe insieme non raggiungono il 25% di gradimento, benché comprendano interventi di semplificazione burocratica e di eliminazione di alcune sanzioni. Dalle proposte e dai dati del sondaggio emerge una forte richiesta di legalità e di equità. I cittadini vogliono che tutti contribuiscano al pagamento delle tasse sulla base del reale imponibile. Per realizzare questo dettato costituzionale non basta la buona volontà o una motivazione morale: è necessario “introdurre la possibilità per tutti i cittadini di detrarre una percentuale delle spese sostenute per l’acquisto di beni e servizi, così da creare un contrasto d’interessi che induca il cliente a chiedere sempre la fattura, la ricevuta o lo scontrino fiscale”.
Gli esperti del Sole 24 Ore, analizzando e assecondando le richieste dei lettori, hanno fissato un possibile punto di equilibrio per la detraibilità: “la detrazione fiscale va fissata al 25% per evitare che la controparte – proponendo un prezzo al netto di IVA – riesca a rendere vantaggioso il ‘nero’. Per evitare il crollo del gettito, l’operazione dovrebbe essere inizialmente limitata ad alcuni settori ad alto rischio: per esempio manutenzioni domestiche, canoni d’affitto, spese professionali, spese funebri, spese sanitarie, retribuzioni per colf e badanti”. Tutto ciò andrebbe abbinato con la “fiscal card”, che risolverebbe il problema di dover conservare tutta la documentazione fiscale e poi calcolare l’ammontare delle detrazioni spettanti, poiché con l’uso di un’apposita carta elettronica, “basterebbe l’estratto conto della carta”.
Questa iniziativa dimostra come le persone più attente abbiano idee e proposte per combinare la legalità con la giustizia anche in campo economico. Mettere in atto strumenti strutturali di contrasto all’evasione fiscale, significa anche togliere acqua al mare delle mafie e della corruzione, poiché verrebbe a restringersi lo spazio per il riciclaggio di denaro contante frutto di traffici illeciti. In questi tempi di crisi colpisce e un po’ stupisce il fatto che i cittadini mettano al primo posto il bene comune (un fisco più equo) anziché l’interesse strettamente personale (pagare meno sanzioni). Qualcosa è cambiato: oggi è chiaro che, per risanare il bilancio della collettività e possibilmente diminuire il debito pubblico, è necessario abbandonare la strada individuale ed egoistica di cercare di eludere il fisco. Forse si è compreso che “pagare tutti per pagare meno” non è solo uno slogan, ma anche una possibilità concreta.
Con la speranza che l’attuale Governo sappia ascoltare e raccogliere la determinazione dei lettori del Sole 24 Ore. Talvolta possono essere i cittadini ad indicare la strada a chi ha il compito di guidare il Paese.
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