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Nell’ex feudo di Michele Greco nascerà la quinta cooperativa antimafia

Di Giuseppe Crapisi il . Sicilia

A Villa Amalfitana l’Assessore regionale, Gaetano Armao, e il Presidente del Consorzio Sviluppo e Legalità, Salvatore Graffato, hanno firmato l’accordo che prevede l’assegnazione del feudo di Verbumcaudo di Polizzi Generosa al Consorzio. Erano presenti il Direttore dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati Giuseppe Caruso, l’On. Salvino Caputo e il direttore dell’Istituto regionale Vini e Olii di Sicilia. Il bene è stato assegnato a fini sociali per soli 15 anni, mentre sarebbe stato opportuno un tempo più lungo. Ma –  come dichiara il Presidente del consorzio Salvatore Graffato –  “l’accordo per la gestione del feudo di Verbumcaudo rappresenta un passo decisivo verso la soluzione di una querelle che dura 25 anni. L’affidamento al Consorzio è motivo di grande orgoglio e responsabilità per un organismo che ha saputo riscattare un intero territorio con un messaggio antimafia chiaro e diretto. La collaborazione con la Regione, l’impegno personale dell’Ass. Gaetano Armao, del sindacalista Vincenzo Liarda, di Dario Cartabellotta, direttore dell’Istituto Del Vino e dell’olio sono una garanzia per la realizzazione di un polo d’eccellenza culturale e produttivo a Verbumcaudo. Sono particolarmente fiero del fatto che il feudo è già produttivo, in quanto a poche ore dall’assegnazione il Consorzio ha consentito in via temporanea alle tre coop di riferimento di coltivare i terreni. Tempi veloci, efficienza e determinazione rappresentano una garanzia nella lotta senza quartiere alla mafia”.

Ben 6 ettari, dei 150 del feudo, saranno destinati alla produzione di uva, grazie alla collaborazione dell’Istituto regionale Vini e Oli di Sicilia, ci dice il direttore del Consorzio Sviluppo e Legalità Lucio Guarino, che continua dicendo che c’è un progetto di sviluppo il cui fine è quello di creare con bando pubblico, entro due anni, una nuova cooperativa di giovani del territorio.

Non ci sono dubbi che questa è la migliore risposta che si possa dare alla mafia che ancora non si arrende all’idea che questo bene sarà gestito per dare risposte anche in termini occupazionali ai giovani delle madonie. In questo clima nascono le lettere intimidatorie fatte pervenire al sindacalista della CGIL Vincenzo Liarda, che in questi anni è stato in prima linea affinché  il bene non fosse venduto, e all’assessore Gaetano Armao.  
Possiamo dire che tale giornata è caratterizzata da segnali positivi, la formalizzazione della gestione, e da atti inquietanti, gli atti intimidatori, che si bilanciano ancora in terra di Sicilia.

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