Perugia, Inchiesta Apogeo, dissequestrato il complesso residenziale «Il Centro» di Ponte San Giovanni
Il cantiere dell’area ex Margaritrelli a Ponte San Giovanni di Perugia, sequestrato dalla magistratura nell’ambito dell’inchiesta Apogeo, è stato restituito alla Palazzetti Costruzioni. A renderlo noto è stato lo stesso legale rappresentante dell’azienda, Eligio Palazzetti.
Noi sempre corretti A decidere e disporre il dissequestro è stato il pubblico Antonella Duchini, dopo aver ricevuto la richiesta dell’avvocato Giancarlo Viti. «Ringrazio il pubblico ministero ed gli uomini del Ros carabinieri Umbria – scrive lo stesso Eligio Palazzetti in una nota – il cui impegno e professionalità nella ricostruzione dei fatti e nella ricerca della verità ho avuto modo di toccare con mano ed apprezzare. È grazie a questo che alla fine è emersa la assoluta estraneità della Palazzetti Costruzioni spa e del cantiere di Ponte S. Giovanni rispetto alla azione di soggetti dediti al malaffare e del cui operato è anzi vittima. Rivendico con forza la trasparenza dell’operato della Costruzioni Palazzetti, in ossequio a criteri di rigore e correttezza ai quali ho sempre cercato di ispirarmi nella mia ormai lunga attività di costruttore. Ringrazio tutti coloro che si sono già rivolti a noi per l’acquisto di immobili, rassicurandoli circa il nostro ferma volontà di mantenere fede agli obblighi assunti, con l’impegno ad essere vicini, per quanto possibile – conclude Palazzetti -, a tutti coloro che da questa incresciosa vicenda da noi indipendente, hanno tratto pregiudizio».
L’inchiesta e il sequestro Il complesso residenziale «Il Centro» di Ponte San Giovanni, 300 appartamenti, alcuni già venduti, era stato sequestrato proprio perché finito nella mani della Swiss Financial Advisors, di cui «la testa di legno» dell’associazione, Gennaro De Pandi, quello che poi ha vuotato il sacco con gli investigatori, era amministratore, ma che di fatto faceva capo a Giuseppe D’Urso, un imprenditore messinese già dichiarato fallito e condannato con sentenza definitiva per bancarotta fraudolenta. Secondo quanto stabilito con l’impresa Palazzetti di Pesaro, che il complesso residenziale aveva iniziato a costruirlo, l’impresa fantasma con sede a Lugano Sfw, aveva pattuito un prezzo totale di 41 milioni di euro, di cui 2,2 di caparra.
Nuova vita Adesso, dopo svariati appelli da più parti e la richiesta formale di un legale, quei 300 appartamenti potranno forse essere finiti di costruire e andare a chi magari ha versato una caparra pensando di andare a vivere presto in un appartamento nuovo. Adesso che le indagini hanno del tutto appurato che la Palazzetti non era minimamente invischiata nelle questioni di soldi sporchi gli appartamenti verranno rimessi in vendita. In una Ponte San Giovanni che tanto aveva lottato per riavere il quar
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