NEWS

A Reggio, in arrivo la Commissione di accesso agli atti

Di Anna Foti il . Calabria

L’ombra del ritorno, dopo vent’anni, della commissione di Accesso agli atti al Comune di Reggio Calabria si fa sempre più cupa. Pare infatti che la relazione del Prefetto Luigi Varratta, avente ad oggetto l’ultimo triennio di amministrazione comunale dunque Scopelliti – Raffa – Arena a palazzo San Giorgio, abbia convinto il Viminale circa la sussistenza di gravi fatti per cui si renderebbe necessaria la nomina della commissione per fare luce e approfondire, in chiave preventiva, su eventuali condizionamenti mafiosi dell’attività amministrativa comunale. La stagione buia del Comune reggino, dunque, non accenna a terminare, anzì potrebbe riservare una ulteriore e pagina qualora dovesse intervenire, al momento solo un’ipotesi, lo scioglimento dell’Ente per infiltrazioni mafiose con decreto del Consiglio dei Ministri.
Il Viminale retto da Anna Maria Cancellieri ha già vistato la relazione del Prefetto, attivando i poteri di controllo, con riferimento alla nomina dei componenti della commissione che andrà a spulciare le carte di palazzo San Giorgio. Nomina che dovrebbe aver luogo, proprio ad opera dello stesso Prefetto Varratta, entro le prossime 24 ore. Certo il 2011 è  stato un anno difficoltoso culminato anche nell’arresto del consigliere comunale Giuseppe Plutino e nell’inchiesta Astrea che ha evidenziato le infiltrazioni della ‘ndrine nella municipalizzata Multiservizi, ma al vaglio della commissione potrebbe rientrare anche la gestione finanziaria dell’Ente, il cui bilancio è stato pesantemente bacchettato da Ministero di Economia e Finanze e Corte dei Conti nel 2011. A breve decorreranno dunque i tre mesi prorogabili fino a sei mesi in cui la commissione opererà a Palazzo San Giorgio. ‘Una verifica resasi necessaria dagli ultimi accadimenti – ha spiegato il Prefetto Varratta – e la cui necessità è stata concertata con la Procura della Repubblica e le Forze dell’Ordine, dunque con il capo della DDA reggina Giuseppe Pignatone, con il comandante provinciale dell’Arma il colonnello Pasquale Angelosanto e con il questore di Reggio Carmelo Casabona. Il sindaco di Reggio, Demetrio Arena, al Prefetto ha già annunciato la massima collaborazione.
Nessun collegamento inoltre ci sarebbe, secondo il prefetto Varratta, tra l’arrivo della Commissione di accesso e l’invio alla sua attenzione, ieri, di un plico contenente una pallottola, polvere da sparo, una bozza di innesco di bomba oltre che un messaggio intimidatorio nei confronti di un ispettore di Polizia, impegnato nella Piana e già destinatario di minacce.  Si tratterebbe dunque solo di una coincidenza. La richiesta di accesso agli atti al comune di Reggio era stata da più parti appellata come strumento di chiarificazione necessario per riportare ordine e legalità. L’ultima interpellanza parlamentare in tal senso risale allo scorso novembre, quando la deputata Fli Angela Napoli, ha rivolto all’appena insediato presidente del Consiglio dei ministri Mario Monti e ai ministri dell’Interno, della Giustizia e dell’Economia e finanze,rispettivamente Anna Maria Cancellieri, Paola Severino ed ancora Mario Monti.
Queste sono ore di attesa e non certo di una parentesi edificante per la storia del comune reggino che ha già vissuto l’esperienza negli anni Novanta. Proprio in provincia di Reggio, ma anche di Napoli, nel 1991 i primi provvedimenti del Consiglio dei Ministri di scioglimento degli enti, per azzerare le cariche e tornare alle urne in momento che allora vennero definiti di emergenza. In Calabria, come in Campania ed in Sicilia il sangue scorreva per le strade. Oggi si uccide ancora così ma anche in altri modi. Un primato triste, per la provincia reggina, nella lunga serie che nel 2011 ha lambito anche la Liguria, dopo Roma nel 2005 e Torino nel 1995, e ad oggi, dopo venti anni di vigenza, oltre qualche azienda sanitaria calabrese, conta oltre duecento (circa 50 in Calabria – oltre 20 solo a Reggio Calabria – altrettanti in Sicilia, oltre ottanta in Campania, un decina in Puglia, 1 in Basilicata) comuni sciolti per mafia.

Trackback dal tuo sito.

Premio Morrione

Premio Morrione Finanzia la realizzazione di progetti di video inchieste su temi di cronaca nazionale e internazionale. Si rivolge a giovani giornalisti, free lance, studenti e volontari dell’informazione.

leggi

LaViaLibera

logo Un nuovo progetto editoriale e un bimestrale di Libera e Gruppo Abele, LaViaLibera eredita l'esperienza del mensile Narcomafie, fondato nel 1993 dopo le stragi di Capaci e via D'Amelio.

Vai

Articolo 21

Articolo 21: giornalisti, giuristi, economisti che si propongono di promuovere il principio della libertà di manifestazione del pensiero (oggetto dell’Articolo 21 della Costituzione italiana da cui il nome).

Vai

I link