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Francesco è libero

Di Anna Foti* il . Calabria

«Grazie a tutti». Poche parole e poi finalmente il ritorno a casa. Il suo volto pulito e semplice ha fatto il giro della rete. Oggi quel volto è provato, pur se con una barba appena rasata, ma è il volto di un uomo libero che sta bene. Un uomo finalmente al sicuro e che adesso già pensa ad invocare per gli altri italiani rapiti all’estero la stessa attenzione e la stessa mobilitazione promossa per la sua liberazione.

Il Natale sarà davvero Natale adesso che Francesco Azzarà è stato liberato, dopo poco più di quattro mesi di prigionia. Sequestrato il 14 agosto scorso in Darfur, Sudan, il trentaquattrenne operatore di Emergency originario di Motta San Giovanni, in provincia di Reggio Calabria, privato della sua libertà mentre era volontariamente in missione umanitaria, adesso è libero di tornare a casa in Calabria.

La notizia ufficiale è arrivata nel pomeriggio di venerdì, poi il viaggio nella capitale Khartoum ed il volo per l’Italia dove è arrivato sabato mattina, atterrando all’aeroporto militare di Roma Ciampino. Dalla capitale dove è stato impegnato nei colloqui con il Ros dei Carabinieri ed i pm, aveva sentito i genitori Giuseppe Santo e Fortunata, prima di riabbracciarli finalmente all’aeroporto “Tito Minniti” di Reggio Calabria, dove è atterrato in un clima di attesa gioiosa, di grande commozione nel pomeriggio di sabato. I genitori, Santo e Fortunata non hanno risparmiato parole di gratitudine per le Istituzioni italiane, la Farnesina, Emergency e poi per tutti i cittadini italiani. Evidentemente la vicinanza e la solidarietà si sono fatte sentire, hanno sortito l’effetto sperato: non hanno lasciato soli quei genitori calabresi avvinti nella morsa angosciante dell’attesa.

Grande festa, poi, anche nel comune Motta San Giovanni che gli ha dato i natali e che lo attendeva con ansia. Un lavoro silenzioso e costante della Farnesina in stretto contatto con le autorità sudanesi. Il sostegno di Emergency che nell’ospedale pediatrico di Nyala, Sud Darfur, dove Francesco cooperava, dal 5 luglio 2010 offre cure ai bambini fino a 14 anni e svolge attività di educazione igienico-sanitaria rivolte alle famiglie. Il Centro fa anche parte del Programma regionale di pediatria e cardiochirurgia. Una speranza nella desolazione.

Una festa anche per l’altra famiglia di Francesco quella dell’organizzazione sotto l’egida della quale aveva deciso di partire dalla Toscana dove viveva per raggiungere il cuore martoriato dell’Africa. Sollievo e gioia dopo tanta angoscia anche per Gino Strada il fondatore di Emergency. Tra notizie, riscatti e smentite, adesso la gioia ha il sopravvento come è giusto che sia ma restano tante le ombre su cosa sia successo quel 14 agosto su cui è in corso un’inchiesta affidata dalla Procura di Roma al procuratore aggiunto Pietro Saviotti, al sostituto Elisabetta Cenniccola. L’ipotesi sarebbe quella di sequestro di persona con finalità di terrorismo.

Intanto altri cittadini stranieri sono in mano a bande armate e ci sono anche altri italiani tra cui, la vittima del rapimento più recente, la giovane sarda, la ventinovenne operatrice del Cisp (Comitato Italiano Sviluppo Popoli) Rossella Urru sequestrata nel campo Rabboni del Fronte Polisario in Algeria. L’angoscia per molte famiglie non è finita ma resta il senso di scelta di vita coraggiosa, capace di rinunciare per donare, di esserci per gli altri. Questa gioia per Francesco sia fervida speranza per quanti non sono ancora tornati.

*da www.reggiotv.it

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