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Dopo 16 anni in manette Michele Zagaria

Di redazione il . Campania

Un’operazione congiunta di polizia e
carabinieri coordinati dalla Direzione
distrettuale antimafia di Napoli, ha portato all’arresto del
superboss del clan dei Casalesi, Michele Zagaria. L’ultimo capo della
cosca casertana è stato ritrovato dalla squadra Mobile di Caserta
all’interno di un nascondiglio individuato  in un fondo
agricolo di via Mascagni, una traversa di via Crocelle nel cuore della
sua Casapesenna, dove gli investigatori erano sicuri si nascondesse il boss latitante dal 1995.

Chi è Michele Zagaria. Capo storico dei Casalesi è nato nel 1958 a San Cipriano D’Aversa. “Capastorta” com’è soprannominato dagli affiliati al clan, era fra i latitanti più pericolosi, dopo l’arresto di Bernardo Provenzano, nella classifica stilata dal ministero dell’Interno. Ricercato dal 1995 il boss è stato condannato all’ergastolo nel maxi processo alla Camorra, il processo Spartacus. E’ considerato il vero capo dell’associazione mafiosa, assieme ad Antonio Iovine è il capo indiscusso della cosca di Casal di Principe, Casapesenna, San Cipriano.  Michele Zagaria è un professionista del crimine ma anche un uomo d’affari: con la sua reggenza il clan ha messo le mani nel ciclo del cemento non solo in Campania ma in molte regioni del centro – nord. Fra queste Emilia Romagna, Lazio, Toscana. Prima di lui, il 14 gennaio del 2009, dopo un rocambolesco inseguimento sui tetti a Mignano Montelungo, i carabinieri catturarono Peppe Setola, boss dell’ala stragista del clan facente capo a Francesco «Sandokan» Schiavone, in carcere dal 1998. E nel novembre del 2010 invece l’arresto di Antonio Iovine  arrestato in un’abitazione di Casal di Principe appartenente ad una persona che lui frequentava. Cadono, dunque, i vertici noti del feroce clan camorristico.

L’operazione anticamorra si è conclusa in mattinata e sul posto è giunta un’ambulanza poichè il boss è stato colto da malore. Soddisfazione si legge nei volti degli agenti delle forze dell’ordine impegnati in questo arresto che segna un duro colpo al clan dei Casalesi. E la fine di un dominio che durava da 16 anni.

Le reazioni. «È un grandissimo successo dello Stato» – ha detto il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, dopo la notizia dell’arresto del boss. Dal Viminale sottolineano che si tratta di un colpo «non solo al clan dei Casalesi ma all’intera organizzazione camorristica», grazie «allo straordinario lavoro di forze dell’ordine e magistratura». Il presidente del Consiglio, Mario Monti, ha chiamato la Severino e ha chiesto al ministro di ringraziare a suo nome, in modo «vivissimo», l’impegno di magistrati e forze dell’ordine. «È una bellissima notizia perchè è la fine dei Casalesi così come li conosciamo» – ha affermato il magistrato Raffaele Cantone, che nell’ambito della Direzione distrettuale antimafia di cui ha fatto parte a Napoli fino al 2007 si è occupato, in prima persona, delle indagini proprio sul clan dei Casalesi. «Non sono sorpreso che l’abbiano trovato nella sua città natale perché i boss sono sempre fortemente legati al loro territorio – ha dichiarato il magistrato all’agenzia di stampa Reuters. La cattura di Zagaria rappresenta per la camorra quello che la cattura di Provenzano ha rappresentato per la mafia siciliana».

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