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Salento, operazione «Peter Pan 2008»

Di Antonio Nicola Pezzuto il . Puglia

Sono serviti tre anni di intense indagini, corroborate da migliaia di intercettazioni telefoniche e ambientali, arresti, sequestri di grossi quantitativi di droga e una minuziosa attività investigativa per portare a termine con successo una delle operazioni più importanti degli ultimi anni che ha inferto un durissimo colpo alla criminalità salentina. L’ operazione, chiamata dagli investigatori «Peter Pan 2008», ha sgominato un’ importante associazione dedita al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, operante in una specie di quadrilatero comprendente i comuni di Monteroni di Lecce, Arnesano, Porto Cesareo e Carmiano.

Un gruppo appartenente alla Sacra Corona Unita, con forti legami con il sodalizio più rappresentativo, quello dei fratelli Mario e Angelo Tornese di Monteroni, già in carcere. La Squadra Mobile di Lecce ha eseguito ventinove ordinanze di custodia cautelare, di cui 27 in carcere (5 quelle notificate a soggetti già detenuti) e due agli arresti domiciliari. Ad emettere le misure, il gip Vincenzo Brancato, su richiesta del Sostituto Procuratore della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce, Elsa Valeria Mignone.

Gli agenti della Squadra Mobile di Lecce, con le loro indagini cominciate nel 2008, hanno portato alla luce l’ intera rete costruita per attuare il traffico di cocaina, eroina, hashish e marijuana, smascherando i canali di approvvigionamento della sostanza stupefacente (Cerignola, Napoli, Tuturano e Brescia), cariche all’ interno dell’ organizzazione e territori oggetto di spaccio. A comandare il clan ci sarebbe stato Pierpaolo Carallo, il ventisettenne di Monteroni ucciso da due killer la sera del 15 gennaio 2009 vicino al bar Desirè a Carmiano. Proprio la sera dell’ agguato mortale, un’ auto civetta stava pedinando Carallo, ma non riuscì a impedire l’ omicidio, evitando una sparatoria che avrebbe messo a repentaglio la vita di tanti passanti. La vittima, probabilmente, era stata condannata a morte per le sue mire espansionistiche. Carallo aveva scelto come sua base logistica una sala giochi di Monteroni, il «Peter Pan», da cui è poi scaturito il nome dell’ operazione. I mandanti e i sicari di quell’ omicidio non sono stati identificati e non rientrano nell’ indagine. Dopo l’ assassinio di Pierpaolo Carallo, altri lo avrebbero sostituito all’ interno dell’ organizzazione, con ruoli e gerarchie ben determinate. Ad occuparsi dei rapporti con l’ area brindisina sarebbe stato Raffaele Martena, mentre Fabio Lorenzo avrebbe avuto l’ incarico di conservare la droga per conto dell’ associazione criminale, nascondendola in un appezzamento di terreno di proprietà della moglie.

Durante le indagini sono stati eseguiti 12 arresti in flagranza di reato e sequestrati 1,6 chilogrammi di cocaina, 1,5 di hashish, 4,5 di marijuana. Grande soddisfazione è stata espressa dal Questore di Lecce, Vincenzo Carella.

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