Un premio per investire sul futuro
«Credevamo in una informazione intellettualmente onesta, senza distorsioni e cedimenti al sensazionalismo» Con queste parole Albino Longhi, storico giornalista della Rai e più volte direttore del Tg1, lancia a Roma nella conferenza di presentazione alla Fnsi, il premio dedicato al collega e amico, Roberto Morrione. «Roberto – sottolinea Longhi, presidente di giuria del premio – è stato uno straordinario modello di etica e professionalità. Se il Tg1 di quegli anni fu un grande Tg è stato grazie a giornalisti come Roberto. All’epoca eravamo ancora convinti che si potesse raccontare i fatti rifiutando il conformismo e l’autocensura». Quasi un manifesto per la libera e corretta informazione quello che Longhi consegna ai tanti giovani presenti in sala e ai loro colleghi che parteciperanno al premio dedicato a Roberto Morrione, giornalista Rai e direttore di Libera Informazione, scomparso dopo una lunga malattia nel maggio scorso.
I familiari, la moglie Mara Morrione e la figlia Gaia e gli amici (tanti colleghi della RAI, del sindacato dei giornalisti, di Articolo21) dal giorno dopo la sua scomparsa non hanno avuto dubbi: il lavoro di Roberto non poteva fermarsi. Così hanno scelto di far proseguire quel suo modo di intendere la professione del giornalista sulle gambe dei tanti giovani, con i quali Morrione aveva un rapporto speciale. Li aveva voluti accanto in tutte le “squadre” di lavoro che aveva animato in Rai. Li aveva scelti per dare vita all’ultima sua creatura dentro il Servizio pubblico, Rainews24. Li aveva, ancora una volta, voluti accanto a sè per coordinare una rete nazionale di giornalisti che dal nord al sud del paese si occupasse di antimafia, educazione alla legalità, cultura e facesse circolare informazioni, troppo spesso dimenticate dall’informazione nazionale.
«Ieri sera mentre leggevo alcuni appunti di Roberto – racconta la moglie, Mara – ho ritrovato un messaggio, scritto su uno dei “bigliettini” che portava sempre con sè. Sono le parole di Pippo Fava: Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell’ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo». In queste parole c’è tutta l’anima di questo premio, sottolinea Mara Filippi Morrione.
« Da mesi abbiamo cominciato a lavorare sul bando di concorso – racconta Francesco Cavalli, direttore del Premio Ilaria Alpi – e abbiamo riscontrato l’entusiasmo di molti colleghi, di associazioni, del sindacato, della Rai e anche degli enti locali». A promuovere il premio dedicato a Morrione, infatti, anche la provincia di Roma e l’assemblea legislativa dell’Emilia Romagna. (Sostengono il premio Morrione: Rai, Raiworld, Rainews, Eutelsat, Dallah Albaraka. In collaborazione con: Libera Informazione, Articolo21, FNSI, USIGRAI, Tavola della Pace, Misteriditalia.it, Teche Rai e Scuola di giornalismo Lelio Basso). Media partner del premio la rivista “Internazionale” e il “Calendario del popolo” di cui Morrione era un collaboratore.
«La Federazione Nazionale della Stampa è onorata – commenta il presidente Roberto Natale – di ospitare oggi il lancio di questo premio, in continuità con tante battaglie fatte in questa sede con Roberto Morrione e investire sui giovani, il futuro della nostra professione». E Beppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, lancia un monito: «Vogliamo che sia chiaro – soprattutto – che questo premio non ha niente a che fare con le celebrazioni, i ricordi e il passato. E’ l’ennesimo investimento sui giovani e sul futuro, come avrebbe continuato a fare Roberto, se fosse ancora qui con noi. Si tratta, dunque, di “lavoro e di impegni”, nel segno della coerenza con tutto quello che è stato l’obiettivo di una vita di Roberto». Lo stesso raccolto da Santo Della Volpe, attuale direttore di Libera Informazione che ricorda nel suo intervento quanto importante sia stata la creazione di una rete nazionale sui temi delle mafie e dell’antimafia, soprattutto a partire dai giovani cronisti, dai blogger e dai volontari dell’informazione.
Rigore, perfezione, cultura, etica, professionalità, onestà. Ma anche: libertà e indipendenza, le parole che ricorrono più spesso durante la presentazione del premio dedicato a Roberto. Una grande passione per il giornalismo e le battaglie civili di questo Paese animano questo concorso rivolto a free lance, studenti delle scuole di giornalismo, volontari dell’informazione, giovani giornalisti. Il bando che ha scadenza il 15 dicembre consentirà loro di presentare una idea (un soggetto) di inchiesta su temi che vanno dalla l’attività delle mafie e delle organizzazioni criminali, alla corruzione, alla violazione dei diritti umani. Tre di questi progetti saranno scelti e premiati il 26 gennaio prossimo a Roma, nella sede della Provincia e da quel momento, sostenuti da un finanziamento economico, potranno dare il via alla realizzazione video, accompagnati da tre tutor che hanno lavorato con Roberto Morrione: Ennio Remondino, Maurizio Torrealta e Sigfrido Ranucci. Il vincitore sarà premiato all’interno dell’annuale appuntamento con il Premio Ilaria Alpi (di cui è una sezione) e avrà l’occasione di vedere trasmesso il proprio lavoro su Rainews24.
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