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Gela, intimidazioni al sindacalista Ignazio Giudice

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

Ignazio Giudice, componente della segreteria regionale della Fillea Cgil, ha denunciato al commissariato della polizia di Gela, sua città natale, di aver subito una pesante intimidazione. Il sindacalista, ieri pomeriggio, all’uscita dalla sede della camera del lavoro della città nissena, ha ritrovato la propria Fiat Punto danneggiata. Giudice ha dichiarato di aver notato un evidente graffio a forma di croce su una delle fiancate. L’auto era stata parcheggiata, all’inizio del pomeriggio, proprio davanti alla camera del lavoro di via Pitagora. «Questa mattina, dopo aver riflettuto – dice il sindacalista – ho sporto denuncia al commissariato della polizia. Ho dichiarato che, secondo la mia opinione, questa vigliaccheria riguarda l’attività sindacale che ho svolto fino ad oggi».

Giudice, infatti, in qualità di componente della segreteria regionale della Fillea, ha, nelle ultime settimane, criticato l’intenso utilizzo di manodopera in nero all’interno dei cantieri di Gela e non solo. Ha puntato il dito in direzione dell’aumento dei contratti part time in edilizia, a suo dire utilizzati solo per coprire rapporti di lavoro full time e garantire risparmi agli imprenditori.
Si è schierato anche in favore di tre lavoratori edili di un’azienda, un tempo attiva nell’indotto del petrolchimico gelese, licenziati e non più riassorbiti. «Sto notando un aumento della tensione – conclude – mi capita spesso di accompagnare presso le forze dell’ordine delegati sindacali delle società dell’indotto Eni che subiscono avvertimenti ed intimidazioni: dai copertoni delle automobili tagliati ai messaggi di non proseguire nella loro azione». Indagini, intanto, sono state avviate dalla polizia per comprendere chi possa esserci dietro il messaggio intimidatorio recapitato al sindacalista.

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