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Libera insieme a Telejato

Di Giuseppe Crapisi il . Sicilia

Partinico è una di quelle città ad alta densità mafiosa, a confine tra la Provincia di Palermo e quella di Trapani, ed è proprio qui che da anni trasmette una tv locale, fuori dal coro, Telejato. Una tv a conduzione familiare che opera grazie alla collaborazione di alcuni giovani di buona volontà. Il viso più conosciuto è quello di Pino Maniaci, che sa parlare alla gente con il suo linguaggio colorito e senza peli sulla lingua. Pino ha però un vizio: parlare di mafia in un territorio di mafia.

Tanti sono gli atti intimidatori che ha ricevuto nel corso di questi anni, gli ultimi risalgono a qualche settimana fa, ma Telejao ha continuato ad andare in onda, nonostante tutto, con il supporto di tutte quelle realtà e persone che vedono in Telejato uno strumento di informazione non strumentalizzabile e libero. Qualche giorno scopriamo che lo Stato con la Legge di Stabilità 2011 ha abolito, di fatto, le tv comunitarie e che il nuovo sistema d’assegnazione dei canali del digitale terrestre porterà all’oscuramento di Telejato e di circa 450 tv locali.

Questo è il motivo per cui Libera insieme a tante altre associazioni è stata, sabato 24 settembre, a Partinico per costituire il “Comitato Siamo tutti Telejato”. Comitato spontaneo che ha l’obiettivo di unire nella protesta tutte le voci dei territori in pericolo d’oscuramento; affinché le televisioni comunitarie e locali possano continuare a trasmettere e conservare il loro ruolo di strumento informativo locale; affinché sulle ultime redazioni libere, in particolare quelle impegnate in terra di mafia, non cali il silenzio e l’indifferenza, in altre parole la certezza di essere eliminate fisicamente dalle mafie. Si è costituito anche un pool di avvocati per le competenze giuridiche.

Tutta Libera ha partecipato: molti i presidi pervenuti dal resto della Sicilia Libera Castellammare, Castelvetrano, Trapani, Marsala, Bisacquino, Canicattì c’era anche Davide Mattiello della segreteria nazionale per portare il sostegno di tutte le realtà di Libera che sul territorio nazionale conoscono e guardano Telejato. Adriana, Ilenia e Veronica di Libera Palermo, con i loro volantini hanno raggiunto i ragazzi delle scuole e i cittadini di Partinico per spiegare cosa stesse succedendo e per coinvolgerli. Credetemi non è facile, tanto è vero che nel pomeriggio i partinicesi si potevano contare.

Al corteo nessuna folla oceanica, non c’erano i politici, tranne alcuni casi sporadici, non c’erano i giornalisti… e pochi sono stati i cittadini che ci hanno voluto mettere la faccia. Ma non dobbiamo scoraggiarci perché c’erano tantissime associazioni antimafia e tante persone impegnate che si sono assunte la responsabilità di portare avanti una battaglia complessa.

Non possiamo lasciare che Telejato e le altre centinaia di tv locali perdano la possibilità di parlare ai cittadini. Noi di Libera e le realtà a noi vicine non abbandoneremo l’informazione libera e non strumentalizzata, quell’informazione che si fonda sulla memoria di giornalisti giornalisti.

Se Telejato chiudesse non sarebbe soltanto un danno per questo territorio, ma s’isolerebbe chi oggi ha provato a rompere la quiete mafiosa. Concludo con le mie parole pronunciate sabato: “da oggi non siamo solo Libera, Addio Pizzo, Rita Atria, CGIL, Radio Aut, e tutte le realtà presenti, ma Siamo tutti Telejato”.

* Corleonedialogos.it

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