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Crotone: legalità, lavoro e sviluppo

Di Angela De Lorenzo* il . Calabria

«Legalità, lavoro e sviluppo, insieme rappresentano un cerchio perfetto – secondo il sindaco di Isola Capo Rizzuto, Carolina Girasole – ma possono innescare anche un circolo perverso, perché basta che manchi uno di questi elementi ed inevitabilmente nemmeno gli altri due possono esistere». Proprio perché Unipol condivide questa idea, credendo fermamente nel fatto che solo la legalità possa rendere un sistema economico produttivo ed ha interesse a fare in modo che sia così visto che in Calabria realizza buona parte della sua attività, ha scelto di coniugare agli indispensabili obiettivi economici a quelli dell’impegno e della responsabilità sociale e civile, sostenendo la nascente cooperativa sociale che offrirà un lavoro onesto e soprattutto libero ai giovani del territorio sui beni confiscati al clan Arena di Isola Capo Rizzuto.

Anche Unipol, dunque crede nel progetto di “Libera terra” Crotone e ne ha dato prova giovedì 15 settembre nella sala consigliare del Comune di Crotone, in occasione della presentazione del bilancio di sostenibilità del gruppo finanziario. Un incontro in cui si è parlato appunto di “Legalità, lavoro e sviluppo”. Ma il 15 settembre non è stato scelto a caso, poiché è anche la data di inaugurazione del corso di formazione promosso da “Libera terra”, a cui parteciperanno 60 giovani interessati a specializzarsi nel settore e che avranno maggiori credenziali per entrare a far parte della cooperativa che gestirà la nascente azienda agricola sui terreni appartenuti ai clan, attualmente gestita da un’associazione temporanea di scopo, costituita da associazioni di categoria in collaborazione con le istituzioni locali.

Un euro per polizza e conto corrente, questo è quanto devolve Unipol a “Libera terra” per portare avanti un progetto sostenibile per l’economia del territorio, ma da quando Unipol ha formalizzato il suo sostegno, è stata già messa insieme una bella somma: al 31 luglio l’iniziativa ha già realizzato 250 mila euro, che consentiranno ai giovani soci-lavoratori delle cooperativa di poter contare su basi solide per avviare e sviluppare la loro attività imprenditoriale.  E per confermare il valore che l’iniziativa riveste agli occhi del gruppo finanziario, Unipol ha portato al Comune di Crotone il suo presidente nazionale, Pierluigi Stefanini.

Ad aprire i lavori, dopo essere stato introdotto da Walter Dondi del gruppo Unipol, che ha moderato l’incontro, è stato Pasquale Cappellupo, presidente Cru della Calabria, il quale ha illustrato alla numerosa platea, che ha gremito fino all’ultimo spazio la sala consigliare, le motivazioni e i valori che hanno dato origine alla collaborazione tra Unipol e Libera: «libertà di impresa e produttività  – ha spiegato – coerentemente con i valori etici, tenendo presente i bisogni delle comunità che devono essere sostenute nella crescita. Un progetto, dunque, che promuove la sostenibilità dei territori».

A porgere i loro saluti in sala consigliare ci sono stati,  il prefetto di Crotone, Vincenzo Panìco, i sindaci di Crotone e Isola Capo Rizzuto, Peppino Vallone e Carolina Girasole e l’assessore provinciale alla Cultura, Giovanni Lentini. I due sindaci hanno vivamente ringraziato Unipol e Libera per il sostegno prestato nella realizzazione di un’iniziativa capace di inaugurare un inversione di rotta nella direzione della legalità per il territorio. Secondo Peppino Vallone «la stessa sala consigliare gremita di cittadini è prova di un cambiamento culturale, che consente di guardare con speranza e ottimismo al futuro». «Una sfida per il territorio e per le persone che aspirano ad un lavoro libero e che credono nella legalità». Questo rappresenta il progetto Libera terra per Carolina Girasole, la quale ha auspicato maggiore impegno per un cambiamento culturale indispensabile alla promozione della legalità e a coltivare il senso civico.

Ribadendo l’importanza dell’iniziativa perché volta a promuovere occupazione, libera e dignitosa, un bene prezioso che, tra l’altro, da queste parti scarseggia sempre di più, il prefetto Vincenzo Panìco non ha potuto fare a meno di ricordare la vertenza del gruppo Marcegaglia, da cui proprio in questi giorni è scaturita una cruenta protesta da parte dei lavoratori, che rischiano di finire disoccupati.  «In questa provincia – ha sostenuto – è richiesto l’impegno di tutti, perchè la situazione è veramente difficile. Chi vuole lavorare onestamente non sarà lasciato solo nel reclamare il suo diritto alla sopravvivenza in un territorio straordinario, anche se marginale rispetto al contesto nazionale. Il progetto di Libera terra in una terra come questa assume un valore fondamentale, perché mette l’uomo al centro e dà la prova all’intera comunità che una strada alternativa al malaffare c’è ed è possibile percorrerla attraverso un modello economico che parte dal basso, ma che rappresenta l’unica strada in un momento di grandi sofferenze economiche causate dalla crisi».

Dopo la toccante testimonianza di Tiberio Bentivoglio, imprenditore regino che ha scelto di opporsi in prima persona al potere mafioso, oltre che rappresentante di “Reggio Libera Reggio”, ha preso la parola il presidente e fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, che ha speso per il territorio parole di speranza ed orgoglio. «Ringrazio Dio – ha infatti esordito – di avervi incontrato, perché tutte le volte che torno in questa meravigliosa terra di Calabria vado via arricchito». Don Ciotti si è dichiarato entusiasta del risultato conseguito a Crotone attraverso la collaborazione di più soggetti: «qui – ha detto – il “noi” si è concretizzato mettendo insieme diverse realtà, Comuni, associazioni di categoria, istituzioni. Siatene orgogliosi, perché potete essere un segnale importante per l’intero Paese e per chi sta dall’altra parte, quella della criminalità. State dimostrando che è il “noi” a vincere».

Dopo l’intervento di Tommaso Innocenti, presidente dell’Ats, che ha illustrato il percorso finora realizzato sui terreni confiscati, ha concluso la mattinata il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini, il quale ha spiegato come l’impegno con Libera per la legalità è finalizzato a rendere più efficace il lavoro del gruppo finanziario nelle diverse realtà regionali, in una logica di sostenibilità. «Una fase di crisi come quella attuale – secondo Stefanini – è qualificata dal far venire al pettine nodi particolari. Inevitabilmente viene chiamato in causa il futuro dei cittadini e si è costretti ad interrogarsi su quale modello economico è opportuno scegliere, quale è il tipo di sviluppo in cui credere? È qui che nasce l’esigenza di guardare ad un’economia sostenibile. Il Paese – ha aggiunto – ha bisogno di un grande progetto per il lavoro e bisogna creare un percorso idoneo a questo scopo, altrimenti non possiamo farcela. Libera – ha sostenuto – è inevitabilmente legata agli obiettivi che ci siamo prefissati, ci può aiutare, oltre che a rivendicare e denunciare, ad indicarci la nuova strada da percorrere, come sta avvenendo qui a Crotone, dove si sta dando prova del fatto che oltre la criminalità possono esistere altre strade. Questo percorso ci aiuta a mettere un tassello per sconfiggere la criminalità e per noi è importantissimo, visto che la criminalità ostruisce uno sviluppo economico serio e sostenibile».

*da il Crotonese

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