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Gela, è allarme attentati incendiari

Di Rosario Cauchi il . Sicilia

Nei tre giorni successivi a ferragosto, le forze dell’ordine a Gela hanno contato otto attentati incendiari: le fiamme hanno avvolto, indifferentemente, automobili, moto, abitazioni e, da ultimo, anche un cantiere navale. Nessuno, forse, si sarebbe aspettato un proseguo d’estate così delicato su di un fronte, quello degli attentati incendiari, che da anni rimane privo di soluzione in una città dove le agenzie assicurative spesso non coprono, con le necessarie polizze, i danni prodotti dalle fiamme.

“Quest’anno – dice il caposquadra del distaccamento dei vigili del fuoco di Gela – è stato ancor più delicato del precedente. Noi calcoliamo una media che raggiunge anche i due interventi a notte e, nella stragrande maggioranza dei casi, si tratta di automobili in fiamme”. Non esistono, stando alle indicazioni fornite dal vigile, periodi dell’anno di maggiore o minore intensità  degli attacchi incendiari. “Il fuoco – spiega – viene appiccato durante tutto l’anno, non ci sono mesi più pericolosi di altri. Ho solo notato, durante il mio servizio, che il numero di chiamate per segnalare la presenza di roghi nei quartieri di Gela si intensifica principalmente durante le feste comandate”.

Ogni notte, dunque, le squadre dei vigili del fuoco del distaccamento cittadino escono per domare roghi dolosi. “La percentuale di automobili, motocicli o autoarticolati distrutti dal fuoco – continua il caposquadra – è altissima. Questi mezzi vengono scelti appositamente e anche per noi gli interventi sono molto difficili da portare a termine. Le fiamme, infatti, sono alte perché alimentate da sostanze acceleranti”.

Impossibile, dunque, cercare di salvare gli obiettivi degli attentatori. “Secondo la procedura – precisa il vigile – spetta al nostro corpo accertare le cause dell’incendio e, successivamente, comunicarle alle forze dell’ordine che, in presenza di dolo, avviano indagini. Per questa ragione, posso confermare che la percentuale di roghi  volontariamente appiccati in questa città è impressionante”. Ad avvertire i vigili del fuoco sono soprattutto i residenti della zona colpita dalla visita degli attentatori. “Noi cerchiamo immediatamente di raggiungere il luogo dell’incendio – ammette il pompiere – ma è quasi impossibile agire nell’immediatezza dei fatti. Ci troviamo, spesso, di fronte a veri muri di fuoco e, nonostante ciò, operiamo con celerità. Alla fine, però, non rimangono che carcasse, difficili anche da verbalizzare”. L’emergenza incendi a Gela, però, non ha contribuito ad alcun rafforzamento degli organici: in città, infatti, è presente solo un distaccamento dipendente dal comando provinciale di Caltanissetta.

Le chiamate effettuate al tradizionale 115 non raggiungono direttamente il centralino del presidio gelese: vengono prima convogliate alla centrale di Catania che, successivamente, le smista verso il locale distaccamento. Intanto, la distruzione prodotta dal fuoco non sembra conoscere limiti. Alcuni consiglieri comunali, preoccupati dall’escalation delle ultime settimane, hanno chiesto al sindaco Angelo Fasulo la convocazione di una seduta straordinaria del civico consesso allo scopo di confrontarsi con forze dell’ordine, magistratura e operatori economici della città e individuare possibili soluzioni all’emergenza attentati incendiari

 

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