Antimafia: regione Sicilia ricorrerà a consulta contro giudice
La Regione siciliana annuncia che ricorrerà’ alla Corte Costituzionale contro il codice antimafia se il decreto approvato dal Consiglio dei ministri, il 3 agosto,
entrera’ in vigore. Il governo di Raffaele Lombardo considera ”illegittimo” il codice ”perché’ – sostiene l’assessore all’ Economia, l’avvocato Gaetano Armao – emargina Regioni ed enti locali nell’assegnazione dei beni confiscati alla mafia, quali sedi per uffici, scuole, servizi di assistenza sociale, spesso
affittati agli stessi generando oneri impropri sui bilanci”.
”E’ noto – afferma Armao – che la maggior parte del patrimonio confiscato alla criminalità’ organizzata ricada per il 45% in Sicilia e che questo patrimonio sia stato costituito con la vessazione e il pizzo ai danni dei siciliani. Eppure, il testo normativo prevede che i beni restino allo Stato e non siano restituiti al territorio”.
Ma per l’assessore ”si giunge addirittura al paradosso, come nel caso dei beni confiscati affittati alla Regione siciliana (si pensi alle sedi degli
assessorati Attivita’ produttive e Beni culturali, ma anche uffici di Asp), per i quali paghiamo dal bilancio regionale oltre sei milioni di euro: cosi’, i siciliani, laddove ce ne fosse bisogno, pagano due volte, prima da vittime e poi da
contribuenti”
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