Lari e Montante spiati dalla mafia:
i loro spostamenti in un «pizzino»
Le mosse e gli spostamenti del procuratore capo di Caltanissetta,
Sergio Lari, e del presidente di Confindustria, Antonello Montante,
erano segnati su un foglietto di carta trovato in possesso di Pietro Di
Vincenzo, il costruttore nisseno, ex presidente regionale dell’Ance,
arrestato lo scorso anno per riciclaggio, intestazione fittizia di beni
ed estorsione. Un pizzino – scrive stamane il Giornale di Sicilia –
sul quale vi era scritto che Lari e Montante si incontravano per un
caffè e vi sarebbe stato segnato anche il luogo preciso dell’incontro.
L’esistenza del foglietto viene confermata dallo stesso procuratore Sergio Lari.
«Su Di Vincenzo ci sono indagini in corso», dice, «è opportuno non
entrare nel merito di questa vicenda. «Non conoscevo questo episodio»,
dice invece Montante, delegato nazionale di Confindustria per la
Legalità, «che, però, rafforza in me la convinzione che, oltre alla
pericolosità consueta della criminalità mafiosa, c’è anche in atto una
campagna di delegittimazione nei confronti dei magistrati, dei
rappresentati delle forze dell’ordine e dei rappresentanti della società
civile che si battono contro la criminalità mafiosa, e non è opera di
un singolo ma di un gruppo di persone ben individuabili». Il pizzino in
possesso di Pietro Di Vincenzo è stato scoperto durante le perquisizioni
successive all’arresto dell’ imprenditore nisseno, il 4 giugno 2010.
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