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Un campo di calcio nel nome di Pierantonio Sandri

Di Norma Ferrara il . Sicilia

Un campetto di calcio porterà il nome di Pierantonio Sandri. A renderlo noto il comune di Niscemi che ha deciso di dedicare al ragazzo ucciso nel settembre del ’95, il campo sportivo di calcio a cinque in uno di quei  luoghi in cui più alto è il disagio giovanile.  Il progetto presentato dal Comune con la collaborazione dell’architetto Tonino Collura e dell’ufficio tecnico locale riceverà un importo complessivo di 260 mila euro è inserito nell’ambito dell’iniziativa “Io gioco legale” con cui il Pon sicurezza realizzerà 100 impianti sportivi nei territori della quattro regioni  obiettivo convergenza 1.  

Pierantonio Sandri è per Niscemi un simbolo di legalità ed è per questo che l’amministrazione comunale dedica al ricordo di questo ragazzo vittima di  “lupara bianca”, un luogo di formazione per i giovani.   “Abbiamo voluto fortemente questo progetto – spiegano il Di Martino e Cutrona – che verrà gestito dalla parrocchia Sacro Cuore che in questi anni ha svolto un importante percorso con i giovani del quartiere. E’ la prima struttura che verrà realizzata in un quartiere di così alta presenza di giovani e altrettanto di devianza giovanile. Lo scopo è quello di trasformare un luogo di devianza in un’area di aggregazione e legalità, dare un sostegno concreto alla parrocchia grazie a un protocollo che abbiamo siglato con padre Condorelli che gestirà la struttura, nonché dedicare il campetto alla figura di Pierantonio Sandri. Un giovane che di quel disagio è stato vittima. Trasformare dunque il disagio in atti concreti di crescita, anche attraverso la pratica sportiva”.  Il quartiere che attende da anni la realizzazione di un anfiteatro da parte della provincia di Caltanissetta avrà finalmente il suo luogo di aggregazione giovanile. 

La storia di Pierantonio Sandri è strettamente legata a quella di una madre coraggio, Ninetta Burgio. E’ stata lei, insieme al sostegno dell’avvocato Enza Rando e di molti altri, a portare in giro per l’Italia la storia di questo ragazzo ucciso perché colpevole di essere onesto, potenzialmente in grado di raccontare quello che aveva visto. Siamo a Niscemi negli anni di maggiore scalata criminale di tanti giovani nelle fila delle famiglie criminali della zona. Sandri sta dall’altra parte. E’ un ragazzo per bene, è onesto. Crede in valori che per la maggior parte dei giovani della sua età sono lontani o sconosciuti. Questa “differenza” profonda lo condannerà a morte per aver visto –  così dicono i collaboratori di giustizia –  alcuni giovani bruciare delle auto. «Pierantonio Sandri – commenta l’avvocato Enza Rando che segue da anni il caso – è per noi un testimone di giustizia, potenzialmente se non l’avessero ucciso avrebbe detto quello che aveva visto». Oggi il processo per il suo omicidio viaggia su due binari. L’uno vede coinvolti due persone che all’epoca dei fatti erano minorenni e segue il rito previsto per i minori. E si attende la sentenza il 9 novembre. «In un processo contro minori  – spiega la Rando – non ci si può costituire parte civile ma la mamma di Pierantonio ha depositato una memoria scritta per dare comunque il suo contributo al processo».

Per quel che riguarda, invece, il secondo filone del processo a carico di maggiorenni, si attende ancora l’inizio dell’iter. E tutto è fermo.  In attesa di avere verità e giustizia per Pierantonio Sandri a Niscemi un luogo per i giovani lo ricorderà.    

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