Palermo, 37 fermi per droga e “pizzo” a oltre 30 imprese
I carabinieri del comando provinciale di Palermo hanno fermato oggi
37 presunti membri di Cosa nostra, su disposizione della Dda
palermitana, indagati per “associazione per delinquere di tipo mafioso
finalizzata alle estorsioni, alle rapine, e al traffico di stupefacenti”
e di aver favorito, a vario titolo, le latitanze di Giovanni Vincenzo
Nicchi e di Filippo Annatelli.
Lo riferiscono i militari in una nota, aggiungendo che “i
destinatari del provvedimento sono vertici e affiliati a Cosa nostra del
mandamento mafioso palermitano di Pagliarelli e della famiglia mafiosa
di Borgo Vecchio”, e che l’urgenza dei fermi è stata causata “dalla
necessità di interrompere tempestivamente attività estorsive nei
confronti di negozianti e imprenditori e prevenire attentati incendiari e
ritorsioni fisiche alle vittime”.
Secondo quanto riferiscono i carabinieri, ad essere vittima del
pizzo erano oltre 30 imprenditori e il frutto delle estorsioni sarebbe
stato reinvestito “nel settore del narcotraffico di cocaina, nella
conduzione delle attività criminali poste in essere dagli associati sino
alla gestione della latitanza di esponenti di vertice della consorteria
i quali, come nel caso di Nicchi ed Annatelli, continuavano a gestire
direttamente le dinamiche mafiose del mandamento”.
I carabinieri concludono affermando che “si evidenziano, rispetto
al passato, concreti segnali di apertura alla collaborazione da parte
di commercianti e imprenditori”.
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