Note di cronaca
Alla fine degli anni cinquanta Italo Calvino, Franco Fortini, Umberto Eco, Gianni Rodari e altri si inventarono il Cantacronache, il collettivo di intellettuali che voleva contrapporsi al mondo fatato delle canzonette per raccontare in musica, invece, la società italiana come effettivamente era, con i suoi soprusi, le storture, la mancanza di diritti.
È quello che fa anche Stefano Corradino, giornalista di quelli che consumano le suole delle scarpe per raccontare i fatti proprio lì dove avvengono, e pure musicista da quando era quasi «in fasce». Negli anni ha unito le due passioni per raccontare un paese che, rispetto al dopoguerra, sembra tornare indietro; incapace anche di preservare la coscienza antimafia che aveva conquistato dopo le stragi del 1992-93.
Corradino racconta i protagonisti di questa Italia, protagonisti positivi che lottano per la tutela dei diritti umani e contro le mafie – fra loro ci sono i genitori di Ilaria Alpi e quelli di Mario Paciolla, Ilaria Cucchi e Federica Angeli –, e le sue interviste spesso si trasformano in canzoni (raccolte anche in un disco) dalle quali emerge l’impegno e la necessità di non abbassare mai la guardia. Perché, in fin dei conti, dipende soltanto da ognuno di noi se le cose cambieranno.
Con interviste a Giovanna Botteri, Nando dalla Chiesa, Bruno Giordano, Mamadou Kouassi Pli Adama, Dacia Maraini, Riccardo Noury, Antonella Viola.
Stefano Corradino
Note di cronaca
Sette storie vere in musica
Villaggio Maori Edizioni, 2024
Pagg. 118/€ 15,00
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