Congresso Usigrai: «La Rai sia motore di crescita culturale e sociale del Paese»
Al via lunedì 13 gennaio 2025 a Milano Marittima (Ravenna) i lavori che porteranno al rinnovo degli organismi statutari del sindacato dei giornalisti del servizio pubblico. Fra gli ospiti della prima giornata la presidente della commissione di Vigilanza Rai, Barbara Floridia, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, i presidenti della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale e dell’Aser, Paolo Amadasi.
«In un momento in cui il tentativo di frammentazione dei corpi intermedi si fa più forte nel Paese e nelle categorie, compresa la nostra, è necessario rendere sempre più incisivo il ruolo della rappresentanza delle giornaliste e dei giornalisti della Rai». Lo ha sottolineato, in apertura dei lavori del XVII Congresso nazionale dell’Usigrai, in corso dal 13 al 15 gennaio 2025 a Milano Marittima, il segretario uscente del sindacato dei giornalisti Rai, Daniele Macheda.
«Aumenta nel nostro Paese e nella nostra azienda l’intolleranza alle notizie – ha proseguito Macheda -. Gli intolleranti non hanno chiaro cosa sia una democrazia. Una democrazia è tale perché si parla di libertà e di Costituzione. Solo dove i diritti umani e la libertà di espressione vengono rispettati si può parlare di democrazia».
Per Macheda, la Rai «ha bisogno di una politica capace di lasciare che sia realmente autonoma, indipendente, pluralista, come chiede l’Europa, e non al servizio dei governi di turno che la spremono per i propri interessi e la lasciano asfittica. Occorre pensare alla Rai – ha aggiunto – come motore di crescita culturale e sociale della comunità nazionale in collegamento con un mondo che è certamente più ricco e articolato delle sole politiche economiche e di sviluppo del governo».
Il segretario Usigrai ha quindi chiesto «chiarezza sulle scelte industriali in una sfida competitiva che abbia come focus l’offerta di servizio pubblico e non di mercato. Troupe ridotte all’osso; immagini e dichiarazioni preconfezionate che sempre più spesso arrivano in redazione catapultate da efficienti uffici stampa; impossibilità di recarsi sul luogo delle notizie per mancanza di tempo o di strutture adeguate; continui collegamenti in diretta senza la possibilità di approfondire le notizie per cercare informazioni e non aggiornamenti di quel che leggo dalle agenzie, stanno uccidendo il nostro lavoro. E se c’è una cosa che l’intelligenza artificiale non potrà sostituire è il fattore umano, la presenza, l’elaborazione e il racconto dei fatti di cui si è testimoni», ha scandito.
In conclusione, «rilanciamo a questo vertice Rai la richiesta di un confronto con direzioni di genere, di Tg e Gr, Comitati di redazione per definire insieme il piano di informazione – ha proseguito Macheda -. Per impostare il modo e il metodo dell’offerta non lineare che progressivamente sostituirà la fruizione per appuntamenti fissi. Per rivedere palinsesti che continueranno, attraverso gli orari di messa in onda dei programmi di intrattenimento e gli spazi di informazione a condizionare attenzione e ascolti di televisione e radio ancora per diversi anni: anni cruciali per il futuro della Rai. Bisogna fare questo a partire dal riconoscere a tutte le redazioni di testata e di genere ruoli e compiti di chi fa informazione attraverso il contratto giornalistico».
Ad aprire i lavori del Congresso sono stati i saluti del sindaco di Cervia, Mattia Missiroli, del presidente dell’Aser, Paolo Amadasi, e del presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele De Pascale. L’amministratore delegato della Rai, Giampaolo Rossi, ha inviato un messaggio. A seguire, dopo la relazione del segretario uscente Macheda, sono intervenuti Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai; Roberto Natale, consigliere di amministrazione Rai; Maurizio Landini, segretario generale della Cgil; il portavoce di Amnesty International Italia, Riccardo Noury.
Prima dell’inizio dei lavori, una delegazione guidata da Macheda si è recata sull’Isola degli Spinaroni, luogo simbolo della Resistenza ravennate e della lotta di Liberazione dal nazifascismo.
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