I magistrati italiani – Assemblea Straordinaria ANM
I magistrati italiani, riuniti nell’assemblea straordinaria della ANM in data 15 dicembre 2024:
1) sono sdegnati per il ripetersi degli attacchi, anche da parte di importanti esponenti politici, verso i colleghi che, nell’esercizio delle funzioni, adottano decisioni sgradite; si deve ribadire che la critica ai provvedimenti giudiziari è sempre consentita ma non si può, senza averne documentato motivo, contestare la professionalità e l’onestà di chi li adotta e soprattutto non se ne può indagare la vita privata al fine di delegittimarne la funzione giudiziaria;
2) affermano la netta contrarietà alle riforme promosse dall’attuale maggioranza parlamentare che incidono sul ruolo e sull’assetto costituzionale della magistratura;
3) ribadiscono che non si tratta di una riforma della giustizia, che non sarà né più veloce, né più giusta ma di una riforma della magistratura, anzi contro la magistratura;
4) ricordano che è sbagliato parlare di separazione delle carriere perché, a Costituzione invariata, la carriera in magistratura non esiste;
5) rifiutano il luogo comune del “conflitto fra giustizia e politica” perché i magistrati si limitano a fare il loro lavoro ed ad applicare le leggi, nel rispetto del sistema delle fonti;
6) annunciano l’impegno nella campagna referendaria contro le riforme anche con la costituzione di comitati referendari che coinvolgano magistrati, avvocati, professori universitari, esponenti della cultura e dello spettacolo e promuovano modelli di comunicazione capillari ed efficaci;
7) denunciano la mancanza di risorse umane e materiali, nonostante le quali continua ad essere esercitata la giurisdizione, le enormi difficoltà della promessa rivoluzione digitale, la irrazionalità della geografia giudiziaria e ricordano che la Costituzione attribuisce al Ministro della Giustizia il compito di garantire il funzionamento dei servizi mentre ogni responsabilità delle politiche ministeriali ricade su magistrati, avvocati e cancellieri che ogni giorno mettono la loro faccia nei tribunali italiani.
Pertanto
Auspicano l’azione unitaria della Anm a tutela dell’assetto costituzionale della giurisdizione e della dignità della funzione giudiziaria.
Chiedono fin d’ora che la Anm si impegni nella costruzione di comitati referendari qualora le proposte di riforme superino il vaglio parlamentare.
Fonte: Giustizia Insieme
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