Le larve della molestia
Ciò di cui c’è bisogno è una campagna a tappeto di ecologia mentale dei maschi. Informazione e formazione, sensibilizzazione e sostegno, accompagnamento e persuasione.
Non so con quali altri vocabolari declinarla ma è un’azione urgente. Ci si deve rendere conto che il patriarcato che degenera in abuso, molestia, violenza e morte, è molto più radicato nella psiche dei maschi di quanto crediamo.
E forse dico una cosa banale, già ripetuta e risaputa, ma è sotto gli occhi di tutte e tutti che è ben lungi dall’essere impiantata come sistema che coinvolga le agenzie formative, i centri dell’informazione e la coscienza collettiva. Si tratta di una sfida alla quale ciascuna/o in questo giorno – solenne e doloroso – del 25 novembre, dovremmo votarci.
E cominciare dalle sbavature del linguaggio che rivelano molto – moltissimo – della coscienza e della consapevolezza e mettere al bando le battute, le allusioni, gli ammiccamenti e ogni sorta di molestia camuffata nei discorsi di/per soli uomini.
È lì che spesso depositano le larve gli insetti malefici infestanti e ributtanti di cui poi ascoltiamo scandalizzati al telegiornale con tanto di intervista al vicino di casa che è sempre pronto a giurare che “sembrava una così brava persona”.
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