Reggio Emilia 13/11: “Quale riforma della giustizia? Le conseguenze nell’azione di contrasto alle mafie e nella tutela dei cittadini”
Il Movimento Agende Rosse “Rita Atria” Reggio Emilia invita la cittadinanza a partecipare all’incontro pubblico “Quale riforma della giustizia? Le conseguenze nell’azione di contrasto alle mafie e nella tutela dei cittadini”, che si terrà il 13 novembre prossimo alle ore 18 presso gli ORTI – Casa di Quartiere L. Spallanzani, V. Toscanini, 20 (Reggio Emilia).
All’iniziativa interverranno ospiti autorevoli quali Calogero Gaetano Paci, Procuratore della Repubblica di Reggio Emilia e Francesco Maria Caruso, già presidente del collegio giudicante del processo Aemilia e del tribunale di Bologna, con la conduzione di Paolo Bonacini, giornalista e scrittore.
Come gruppo antimafia da più di dieci anni impegnato in attività di informazione e sensibilizzazione sul tema del contrasto alle mafie, riteniamo necessario parlare della Riforma della Giustizia che si sta attuando, poichè vogliamo capire come le misure introdotte incidono sul contrasto alla criminalità, comune e organizzata.
Dopo la Riforma Cartabia, che era già intervenuta pesantemente su alcuni aspetti dell’iter processuale, la “Riforma Nordio” (L.114 del 9 agosto 2024) introduce inoltre significative modifiche al codice penale, a partire dalla cancellazione dell’abuso d’ufficio, (ritenuto dagli addetti ai lavori un reato spia di reati più gravi, come le infiltrazioni mafiose) e prosegue con modifiche all’uso delle intercettazioni, così come dello strumento della carcerazione preventiva.
Questi provvedimenti, anche alla luce dei giudizi critici esternati da molti magistrati e giuristi, destano in noi molti interrogativi, primo fra tutti: sono davvero dettati dalla necessità di “efficientare” il sistema della giustizia? E, se così fosse, risultano davvero efficaci o, paradossalmente, rendono più lunghe e tortuose le procedure che riguardano alcune specifiche tipologie di reato? Oltre a cancellare o “svuotare al massimo” alcuni reati, in barba alle direttive europee.
Noi propendiamo per la seconda ipotesi.
Ma non è finita. Il governo infatti, intende portare avanti una riforma costituzionale che prevede la separazione delle carriere e la riforma del Consiglio Superiore della Magistratura(CSM). Un intento che solleva ulteriori dubbi e preoccupazione, in quanto ci pare evidente, dai reiterati tentativi di delegittimare la magistratura, che l’obiettivo sia quello di incidere sull’attuale bilanciamento dei poteri e non quello di migliorare il sistema Giustizia.
Riteniamo perciò importante richiamare l’attenzione di cittadini/e su questi temi, che non riguardano solo gli addetti ai lavori poiché hanno conseguenze per ognuno di noi e vorremmo fossero al centro di un dibattito pubblico.
Info: ar.reggioem@gmail.com
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