L’uomo forte
Da Trump a Bandecchi passando per Javier Milei in Argentina, sembra che sia la stagione dell’uomo forte. Forte e violento.
Nel linguaggio, nelle decisioni, nelle vie d’uscita dalle crisi e dai pericoli incombenti.
Ho provato a rivolgere a ChatGpt la domanda sul perché gli elettori sono alla ricerca dell’uomo forte e mi ha risposto in 5 mosse: senso di sicurezza, sfiducia nelle istituzioni, semplificazione dei problemi, desiderio di unità nazionale (la promessa di un “leader unico” può sembrare una risposta a frammentazioni sociali o politiche percepite come dannose).
Credo che, frugando attentamente nella rete tra le opinioni di sociologi e politologi, l’intelligenza artificiale abbia risposto più o meno correttamente. Ma mi chiedo se dobbiamo proprio rassegnarci a che l’intelligenza naturale non sia in grado di considerare il sudore della fatica collettiva per giungere a soluzioni più articolate e rispettose della vita collettiva ed emergere dalle paludi di situazioni complesse e nuove come quelle che ci troviamo ad affrontare in questa stagione inedita della storia.
Ops, forse ho scritto un periodo troppo lungo e difficile per gli elettori di Trump, Milei e Bandecchi. Ho chiesto di pensare.
Trackback dal tuo sito.