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Presidenziali USA 2024. Quando i poveri scelgono i ricchi

Giuseppe Giulietti * il . Diritti, Guerre, Internazionale, Istituzioni, Politica, Società

Non occorre aspettare per certificare la vittoria di Trump, questi sono solo primi appunti, altri più approfonditi seguiranno.

Un voto che cambierà i “confini” ha detto il vincitore e ha ragione.

Proverà a cambiare i confini territoriali, civili, politici. Non si riferisce solo  al muro con il Messico, ma anche alla Palestina, al Medioriente, alla cancellazione definitiva dei diritti dei palestinesi.

Mano libera a Netanyahu, uno dei soci forti de L’internazionale nera.
Quei “sinistri” che attendono la pace e il disarmo da Trump saranno delusi, anche se non ha torto chi denuncia l’impotenza e le ambiguità di Biden e soci su Russia, Ucraina, Palestina, Afghanistan e non solo.

Le parole di Trump su armi, ordine pubblico, sicurezza, razzismo, discriminazione sono arrivate forti e chiare all’elettorato, specie a quello più povero.

Qui sta il paradosso: gli strati più emarginati preferiscono votare un oligarca e sperare nella rivoluzione sociale, piuttosto che scegliere i democratici.

Oltre a denunciare i pericoli, esistenti, di una involuzione democratica a livello globale.

Gli oppositori dovrebbero imparare che temi quali la pace, il disarmo, l’equità, la redistribuzione delle ricchezze, il rispetto dell’ambiente, l’uguaglianza andrebbero impugnati con forza e determinazione, e non sbandierati negli ultimi giorni della campagna elettorale.

Questa destra vuole regolare i conti con la rivoluzione francese: libertà, uguaglianza, fratellanza, e in questo troverà tra i suoi alleati, per ragioni diverse, Putin, Milei, Orban, Meloni, Al Sisi, Erdogan..

Il nemico da colpire sarà il pensiero critico in tutte le sue forme, non a caso Trump ha più volte manifestato il suo odio verso i giornalisti che fanno le domande, i giudici che fanno le inchieste, i sindacati che confliggono..

Per quando ci riguarda continueremo a contrastare  ogni bavaglio, ad unire diversità e differenze, a difendere diritti sociali civili e politici che non possono e non debbono essere mai disgiunti.

Il trumpismo  ha potenti alleati, anche in Italia,il suo consigliere Bannon riteneva l’Italia la principale piattaforma europea per il sovranismo estremista.

Sarà il caso di non dimenticarlo, di vigilare e di presidiare il proprio metro quadrato di antifascismo.

* Coordinatore Articolo 21

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