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Toghe. Casus belli perfetto per l’assalto

Gian Carlo Caselli il . Costituzione, Diritti, Giustizia, Istituzioni, Migranti, Politica

Io che cito Andreotti è come un seminarista che cita il Corano. Due mondi diversi. Che però qualche volta possono entrare in contatto.

Così è per la frase “a pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si azzecca” che mi vi sembra giusto citare nel caso dei migranti irregolari che una nave militare italiana ha trasportato in Albania, costretta però a riportarli in Italia poco dopo per effetto di una sentenza della Sezione immigrazione del tribunale di Roma.

Era ben prevedibile, se non addirittura scontata, tale decisione. Perché una sentenza della Giustizia europea del 4 ottobre non lasciava praticamente spazio a una scelta diversa, non sussistendo il requisito fondamentale della “sicurezza in ogni sua parte e per ogni persona” del paese d’origine in cui i migranti avrebbero dovuto rientrare dall’Albania.

Dunque spreco di soldi pubblici (tanti!), insieme a un danno reputazionale per le nostre istituzioni di portata incalcolabile.

Nasce allora un dubbio (a pensar male eccetera…). Se fosse stato soltanto un errore ci sarebbe ben poco di che rallegrarsi.

E se invece si fosse voluto creare un casus belli con la magistratura italiana? Accusandola di insensibilità per i sacri valori della Patria e di non consentire di lavorare come vorrebbero alle istituzioni che invece lì tutelano?

Un bel rebus. Che tocca a ciascuno di noi risolvere. Senza temere più di tanto il “vittimismo aggressivo” che secondo il nostro Direttore caratterizza la psiche della Premier.

Fonte: Il Fatto Quotidiano, 20/10/2024

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