Un cenno sulle piante di cannabis di produzione italiana
Alcuni giorni fa i poliziotti della squadra mobile di Sassari hanno localizzato in un campo di un’azienda agricola una coltivazione di piante di cannabis, ben 1.100, rinvenendone altre 900 in un capannone vicino messe ad essiccare. Dalle analisi fatte dalla polizia scientifica è emerso una elevata percentuale del principio attivo (Thc) pari al 22%,il più alto mai registrato nell’isola.
Sempre in Sardegna, due giorni prima, a Nuoro, agenti di polizia del Commissariato di Gavoi, avevano scoperto una piantagione di circa 1000 piante di marijuana ed anche in questa circostanza era emerso un tasso di Thc ben trenta volte superiore al limite di legge.
La Sardegna, negli ultimi due anni si conferma, dunque la regione dove è avvenuto il maggior numero di sequestri di piante di cannabis ed in particolare 35.607 piante nel 2022 (sul totale di 209.166 a livello nazionale) e 72.698 nel 2023 (sul totale di 156.575 nel 2022).
Anche nel primo semestre del 2024, sul totale di 46.634 piante sequestrate in più della metà delle province italiane, 10.863 sono state individuate a Cagliari e 8.033 a Oristano.
Ora, a parte le poche piantine che vengono coltivate in casa per soddisfare esigenze personali, non vi è dubbio che colture estese portano ad una produzione di marijuana, destinata ad essere commercializzata con profitti piuttosto apprezzabili, se si pensa ai pochi euro che costano i semi di cannabis e ai circa 200 euro che si possono ricavare dal prodotto di una pianta.
La marijuana, peraltro, continua ad essere la principale sostanza stupefacente consumata e nel 2023 con il sequestro a livello nazionale di 40.225kg si è avuto un incremento del 21% rispetto all’anno prima e la Sardegna nella distribuzione regionale dei sequestri con 22.661kg è risultata in cima alla graduatoria seguita, a distanza, dalla Calabria con 4.156kg.
Nel quinquennio 2019/2023 le forze di polizia hanno sequestrato complessivamente 1.310.143 piante di cannabis (il picco nel 2019 con 415.298 piante) con un incremento rilevato di anno che, tuttavia, non porterà il nostro paese ad estese coltivazioni per un commercio anche in altri paesi.
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