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Il presidente di Unipol: grandi omissioni in questo Paese

Di no.fe. il . L'analisi

 La quarta edizione del rapporto sulla sicurezza e la rappresentazione mediatica è una occasione per fare i conti con le percezioni reali dei cittadini e il racconto che i mass media offrono delle tante paure, dei problemi e delle istanze sociali che si “muovono” in Europa e nel nostro Paese.  L’Osservatorio europeo sulla sicurezza nato dalla collaborazione di DemosΠ, l’Osservatorio di Pavia e la Fondazione Unipolis ha presentato stamani a Roma presso la sede della Stampa estera il suo rapporto annuale. A presentarlo, insieme a ricercatori e giornalisti anche il presidente di Unipol, Pierluigi Stefanini.

«C’è una dissociazione violenta fra quello che percepiscono i cittadini e quello che viene rappresentato dalle televisioni  – commenta il presidente.  E soprattutto sorprende come  la crisi del 2008, dato di svolta molto importante per il nostro Paese e più in generale per i mercati internazionali, sia stato poco presente nell’agenda dei mass media italiani». Stefanini chiede all’informazione, dunque, di prendersi maggiore carico di una serie di responsabilità poichè queste  riescono a determinare  i destini di molti settori importanti del Paese, fra questi l’economia e la finanza. «Ci sono – continua Stefanini – grandi omissioni in questo Paese, ovvero si denunciano spesso alcuni fatti ma manca quell’impegno di analisi, riflessione e proposta che invece è centrale per trovare soluzioni ai problemi.

Il presidente di Unipol sottolinea in particolare che ad essere oscurati nel 2010 sono stati: il futuro dei giovani, l’illegalità economica (“zavorra micidiale e problema democratico intollerabile”) e l’Europa (“luogo di confronto naturale e capace di mobilitare risorse e risposte utili a migliorare l’Italia). Troppo poco  – sottolinea Stefanini –   il nostro Paese parla di politica e economia estera e invece, soprattutto in questa fase, dovrebbe essere fra i primi temi dell’agenda dei media.

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