Assolto l’altro imputato Francesco Paolo Rizzuto.
I giudici della Corte di assise di Palermo, presieduti da Sergio Gulotta, hanno condannato Gaetano Scotto all’ergastolo per l’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, incinta, uccisi da un commando mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini (Palermo).
La sentenza è stata pronunciata nell’aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo.
Il processo è stato celebrato con il rito ordinario. Assolto dall’accusa di favoreggiamento Francesco Paolo Rizzuto che era un amico dell’agente.
L’accusa, rappresentata dalla pg Lia Sava e dai sostituti Domenico Gozzo e Umberto De Giglio, presenti in aula, aveva chiesto al termine della requisitoria la condanna all’ergastolo per Scotto e l’assoluzione per Rizzuto.
In aula erano presenti i parenti delle vittime, tra cui la sorella di Nino, Flora e suo figlio Nino Morana. Alla lettura della sentenza anche i giovani di Libera e Don Ciotti. La corte di assise ha inoltre deciso l’interdizione dai pubblici uffici per Scotto e la condanna, oltre al risarcimento alle parti civili, di una provvisionale in favore dei familiari di Nino Agostino e Ida Castelluccio. In aula l’abbraccio e le lacrime dell’avvocato difensore Fabio Repici con don Ciotti, e i parenti del poliziotto.
Per il duplice omicidio, la corte d’assise d’appello di Palermo nel 2023 aveva confermato la condanna all’ergastolo del boss mafioso palermitano Antonino Madonia. I giudici, in parziale riforma del primo verdetto, emesso in abbreviato, avevano escluso la circostanza aggravante della premeditazione nell’assassinio della donna. Il delitto era rimasto impunito per 32 anni.
Dopo una lunga indagine a carico di Madonia, del boss Gaetano Scotto e di Francesco Paolo Rizzuto, la Procura di Palermo aveva chiesto l’archiviazione ritenendo che non ci fossero elementi idonei ad andare a processo. L’inchiesta è stata avocata dalla Procura generale che è giunta a conclusioni differenti e ha chiesto il rinvio a giudizio dei tre imputati.
Madonia aveva scelto l’abbreviato. Agostino, agente di polizia formalmente assegnato alle Volanti, collaborava con i Servizi Segreti alle indagini per la cattura dei grandi latitanti di mafia. Insieme a Emanuele Piazza, anche lui assassinato, Giovanni Aiello, morto d’infarto 4 anni fa, Guido Paolilli, agente di polizia e ad altri componenti allora di vertice dei Servizi di sicurezza, avrebbe fatto parte di una struttura di intelligence che teneva rapporti con alcuni esponenti di Cosa nostra.
Fonte: Ansa
Omicidio poliziotto Nino Agostino, condanna all’ergastolo per Gaetano Scotto
Assolto per il delitto dell’agente ucciso con la moglie Ida Castelluccio il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, l’altro imputato Francesco Paolo Rizzuto.
Condanna all’ergastolo per Gaetano Scotto accusato dell’omicidio dell’agente di polizia Nino Agostino ucciso con la moglie Ida Castelluccio il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini (Palermo). La sentenza è stata emessa pochi minuti fa dalla Corte d’Assise di Palermo presieduta da Sergio Gulotta. È stata così accolta la richiesta della procura generale di Palermo. In aula anche la procuratrice generale Lia Sava, con i pg Nico Gozzo e Umberto De Giglio.
Assolto, invece, l’altro imputato, Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento aggravato. E’ stata la stessa Procura generale a chiedere l’assoluzione. Il padre dell’agente, Vincenzo Agostino, dal giorno dell’agguato non tagliò mai la barba in attesa di “avere giustizia”. E’ morto lo scorso aprile, in attesa di conoscere la sentenza. La moglie, Augusta, era morta 5 anni prima. A portare avanti la battaglia per la verità, a distanza di 35 anni, sono le figlie Nunzia e Flora e i nipoti, tutti in aula.
Durante il processo è emerso che il poliziotto Agostino, che all’epoca era in servizio al Commissariato di San Lorenzo di Palermo raccoglieva informazioni sui latitanti nel territorio del mandamento di Resuttana. “Un fatto importante da risultare decisivo nella valutazione di quella che deve essere la responsabilità di chi faceva parte di questa compagine criminale”, hanno spiegato le difese di parti civili, durante le arringhe. Non ci sono state repliche, né dalla Procura generale né dalle difese, prima che i giudici entrassero in camera di consiglio.
In passato il boss Nino Madonia era stato giudicato in un procedimento parallelo con rito abbreviato. Adesso sul banco degli imputati Gaetano Scotto, suo stretto collaboratore, per il quale la procura generale nelle scorse settimane ha chiesto l’ergastolo.
Per la difesa di Scotto non si sarebbe trattato di un omicidio di mafia. Ma il delitto sarebbe stato di ben “altra natura che trae origine da ben altri rapporti”. Elementi che porterebbero “alla assoluta mancanza di prova nei confronti di Scotto Gaetano. Per tali motivi concludo, così come il mio precedente difensore, chiedendo l’assoluzione di Scotto Gaetano per non aver commesso il fatto contestato”, ha detto l’avvocato Giuseppe Scozzola. Oggi la decisione della Corte d’Assise. Ergastolo per Scotto.
Fonte: Adnkronos
Mafia, omicidio Agostino: in Appello condannato all’ergastolo boss Scotto
L’agguato il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini, in provincia di Palermo.
Dopo sette ore di camera di consiglio, i giudici della corte di assise di Palermo, presieduta da Sergio Gulotta, hanno condannato all’ergastolo Gaetano Scotto accusato del duplice omicidio aggravato dell’agente di polizia Nino Agostino e della moglie Ida Castelluccio, in gravidanza, in un agguato mafioso il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini in provincia di Palermo.
Per lo stesso reato con rito abbreviato è già stato condannato all’ergastolo il boss Nino Madonia. La corte ha accolto la richiesta della procuratrice generale Lia Sava. Assolto, invece, l’altro imputato, Francesco Paolo Rizzuto, accusato di favoreggiamento aggravato.
Fonte: La Presse
Omicidio Agostino, motivazioni sentenza Madonia: ”Sul delitto depistaggio istituzionale”
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Vincenzo Agostino: “La sua barba segno della determinazione nel cercare verità e giustizia”