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Cuffaro “favorì Cosa nostra”

Di redazione il . Sicilia

Confermata, a carico dell’ex presidente  della Regione Sicilia Salvatore Cuffaro, la condanna a sette anni di reclusione per favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra e violazione del segreto istruttorio nell’ambito del processo “talpe alla Dda”. Lo ha deciso stamani la seconda sezione penale della Corte di Cassazione. L’ex presidente  ha atteso la condanna “in preghiera” in una chiesa nei pressi della sua abitazione romana, di fronte al Pantheon. 
Cuffaro, attuale senatore dei Popolari Italia Domani, è a Roma insieme alla sua famiglia: la moglie, Giacoma Chiarello, e i due figli. L’esponente politico ha già dichiarato di essere “sereno” e di attendere “con rispetto” le decisioni della magistratura. Ieri il sostituto procuratore generale della Cassazione aveva chiesto l’annullamento con rinvio della sentenza di condanna., sostenendo che non c’é la prova che Cuffaro abbia voltuo favorire il sodalizio mafioso”.
 Oggi invece la decisione della Cassazione che conferma la condanna stabilita in appello.  L’ex governatore della Sicilia rischia ora di andare in carcere.

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