Commosso addio a vittima innocente, i funerali a Pollena
In una chiesa gremita e’ stato dato l’ultimo saluto, questa mattina, a Vincenzo Liguori, il meccanico 57enne ucciso giovedi’ sera mentre lavorava nella sua officina a San Giorgio a Cremano (Napoli). La bara su cui e’ stato adagiato un fascio di fiori e’ stata salutata da amici, parenti e semplici cittadini nella camera ardente che ha preceduto il rito funebre officiato dal parroco Giuseppe Cozzolino, da don Tonino Palmese e don Luigi Ciotti, rispettivamente referente di ‘Libera contro le mafie’ in Campania e presidente nazionale dell’associazione.
Parole forti ma piene di speranza, quelle pronunciate da don Palmese durante l’omelia del passo del vangelo di Luca, la preghiera nell’orto del Getsemani. ‘Vincenzo non e’ morto ma e’ stato ucciso mentre era al posto giusto a lavorare. I killer erano al posto sbagliato. E occorre che noi restiamo al nostro posto, ad andare via dovranno essere coloro che lo hanno ucciso! Che vadano via lontano, in un altro luogo che sia utile a redimerli’. Rivolto a Mary, la figlia e una giovane collaboratrice de ‘il Mattino’ stretta nel dolore con la madre e i due fratelli Ciro e Luigi, ha scandito parole forti: ‘il calice che Gesu’ ha allontanato e’ spesso per noi il calice dell’assuefazione, della rassegnazione alla quale non dobbiamo abituarci ma dobbiamo, invece, restare qui a lottare per il bene’.
Nessuna resa al male e una esortazione finale: ‘Coloro che hanno ucciso – ha detto Palmese – puzzano di morte, noi come Vincenzo vogliamo profumare di vita’. Parole salutate da un breve ma accorato applauso. Nel corso della celebrazione don Luigi Ciotti ha rivolto l’invito a sconfiggere l’omerta’ e collaborare con chi indaga per trovare chi ha ucciso un onesto lavoratore..
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