L’attacco a Tomaso Montanari la dice lunga su quel che intendono per libertà d’informazione
Chi ha davvero voglia di capire cosa intendano per libertà d’informazione rilegga in queste ore anche la brutta storia del pestaggio politico e mediatico riservato a Tomaso Montanari, storico, saggista, sempre dalla parte della costituzione antifascista, rettore dell’Università per stranieri di Siena. Da sempre strenuo difensore dei diritti sociali, civili, politici. La sua università è un esempio di integrazione, inclusione, apertura ad ogni espressione culturale.
All’improvviso i giornali di proprietà del farmaceutico Angelucci, quello che si è fatto eleggere e non ha mai messo piede in Parlamento, hanno deciso di sferrare una offensiva impugnando una circolare a tutela degli studenti immigrati e fuori sede, e trasformandola nella prova privata del “razzismo” del rettore. Qualcuno ha persino sbagliato rettore e lo ha confuso con il rettore dell’altra università di Siena, il che la dice lunga sulla qualità etica e professionale degli aggressori.
Naturalmente ci sarebbe solo da ridere o da piangere, ma la cosa grave è che questa falsificazione trova orecchie attente, viene rilanciata, alimentata, diffusa, secondo il metodo ispirato e praticato da Elon Musk, tutore di Trump e vero capo della destra estrema.
L’aggressione contro Tomaso Montanari non va archiviata, perché rappresenta il modello di quella campagna che Musk e le destre stanno conducendo nel mondo a sostegno del diritto alla falsificazione, rivendicando il diritto a pestare gli avversari, a istigare la caccia al diverso, ad aizzare la persecuzione contro il pensiero critico e contro ogni forma di diversità.
Non sarà inutile ricordare che Tomaso Montanari era già stato nel loro mirino per le sue posizioni a sostegno della Costituzione antifascista ed era stato raggiunto da quelle querele bavaglio che, di recente, sono state sanzionate persino nel rapporto della commissione europea sullo stato di diritto in Italia.
Lo odiano anche perché nel suo ultimo libro, Le statue giuste, ha svelato la loro matrice, ha dimostrato la persistenza di una memoria fascista in Italia, e anche la connivenza di chi avrebbe dovuto opporsi. Per questo lo detestano, per questo lo minacciano, per questo spetta a ciascuno di noi, comunque la pensi, difendere i Tomaso Montanari, ma anche la cantante Elodie e chiunque sia “molestato” perché esprime opinioni non conformi a quelle gradite al regime di turno.
Articolo 21 continuerà a farlo, schierandosi sempre dalla loro parte e sostenendo qualsiasi iniziativa decideranno di promuovere, anche in sede legale.
Il Fatto Quotidiano, il blog di Beppe Giulietti
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