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Il Comune prende possesso di beni della mafia

Di Antonio Nicola Pezzuto il . Puglia

Con un provvedimento del Tribunale di Lecce, confermato dalla Corte d’Appello e divenuto definitivo con sentenza della Suprema Corte di Cassazione del 21/09/2006, sono stati confiscati alla criminalità organizzata un uliveto di circa un ettaro ed una abitazione di circa 120 metri quadrati entrambi ricadenti sul territorio comunale di Vernole. Successivamente, con provvedimento dell’Agenzia del Demanio, questi beni appartenuti ad un mafioso, sono stati assegnati al Comune guidato dal sindaco Mario Mangione che, su disposizione della Prefettura di Lecce, ha quindi proceduto alla presa in possesso dei beni, sgomberando l’abitazione da una famiglia, tra cui due minorenni, che la occupava abusivamente.

“L’amministrazione comunale e gli uffici competenti del Comune hanno affrontato la delicata questione definendola in maniera magistrale”, ha detto il sindaco Mangione, “tenuto conto della delicatezza dell’ azione da portare a termine e della circostanza che prima dell’ immissione in possesso era necessario sgomberare l’abitazione dagli occupanti. Si è ottemperato a quanto disposto dalla magistratura, dalla Agenzia del Demanio e dalla Prefettura di Lecce in maniera accorta ed oculata ed evitando di creare traumi o problemi di ordine pubblico. Un plauso particolare”, conclude il primo cittadino di Vernole, “va ai servizi sociali del Comune che con un’azione ponderata hanno consentito lo spostamento condiviso della famiglia occupante l’abitazione, agli operai dipendenti comunali che hanno svolto con determinazione e tempestività l’ accesso all’ immobile, nonché alla Polizia Municipale che ha poi effettuato la concreta immissione in  possesso da parte dell’Ente Locale degli immobili sottratti dallo Stato alla malavita organizzata”.

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