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Rarità. Dal taxi al passeggero senza biglietto fino ai poliziotti: va in scena la galanteria

Nando dalla Chiesa il . Cultura, Diritti, Giovani, Società

Sentite qui. Milano, via Visconti di Modrone, tramonto di fronte a un rinomato bar-pasticceria. Mentre passo si svolge accanto a me la seguente scena.

Una signora piuttosto anziana, che verosimilmente è appena uscita dal bar, si avvicina al marciapiede. Pochi secondi e scorgo materializzarsi accanto a lei un signore elegante di pari età, un po’ chino, il passo corto segnato dal tempo. Che con fare gentile le offre il braccio piegando il gomito. Lei accoglie volentieri il sostegno. Arriva un taxi, la coppia lo accosta dal lato di destra, dove lei, assistita dal proprio cavaliere, si siede, essendo quello il posto assegnatole dal galateo. Chiuso lo sportello, lui, silenzioso e sorridente, fa il giro da dietro e sale sul suo posto a sinistra.

Non so perché ma provo una improvvisa sensazione di benessere. E che sarà mai successo, mi chiedo? In fondo due signori anziani si sono fatti compagnia. Sì, ma ho visto la scintilla della galanteria, del rispetto reciproco, di una lunga unione non fiaccata dalla noia.

Ecco, mi dico, è questo lampo di bellezza antica che mi ha conquistato in mezzo al trash quotidiano. Che fortuna passare in quell’attimo esatto. Chissà quale film sarebbe riuscito a recuperare dal nostro passato con quella fedeltà e naturalezza la scena che ho appena visto.

E ora invece sentite qui. Frecciarossa da Milano a Napoli, partenza alle 15.25 del 18 giugno. Spazio silenzio. Il treno lascia la stazione Termini svuotandosi. Accanto a me, sull’altra fila del corridoio, sale un passeggero dall’aria apparentemente incongrua con il bisogno di uno spazio silenzio. E infatti mi domanda subito con l’aria un po’ complice, indicandomi il mio cellulare. “Mi saprebbe dire dov’è l’Antica sartoria?”. Penso che si riferisca a Napoli e, previa consultazione, gli rispondo: “ci sono più ristoranti”. “Ma no ristoranti. Ho detto sartoria. Abbigliamento”, e si fa passare le mani sulla camicia, come a spiegarmi. “Si, ma qui vedo solo ristoranti”, replico.

Passa il carrello delle bevande e lo sconosciuto invita il commesso a darmi la merenda. “Ne dia una a lui che ancora non l’ha avuto”. Forse pensa che sia io a volere un ristorante. “L’ho già avuta”, gli spiego. Fatto sta che si preoccupa per me, dandomi confidenzialmente del tu. In fondo so cercando di aiutarlo, anche se ho il comprendonio un po’ lento.

Passa a questo punto una controllora giovane e dai lunghi capelli neri. Gli chiede il biglietto. Lui spiega che non ce l’ha. Lei con grande gentilezza osserva che “questo però è un problema”. Allora il mio vicino sfodera un talento affabulatorio affinatosi per chissà quali tornanti della vita. “Ce l’ho io il problema, perché ho perso il portafogli e non le posso dare i documenti”. E lei, paziente e gentile: “ma ha almeno la denuncia dello smarrimento?”.

Qui tra distanza e accento stretto devo perdermi un vero capolavoro di arte del raggiro. Le spiega che il maresciallo non ha voluto, le racconta che gli ha detto…e che quindi lui non ha potuto. Fatto sta che lei lo invita con estrema discrezione ad andare da qualcuno. “Devo andarci io?”. “No, andiamo insieme, la accompagno”. “Posso lasciare qui il mio borsone?”. “Sarebbe meglio di no ma se ne ha bisogno…”. Vanno insieme.

Torna dopo un po’, e subito lo affiancano due giovanotti che per “abbigliamento” gli assomigliano abbastanza. Solo che sono due poliziotti in borghese. I quali con gentilezza lo rassicurano (“niente manette”) e se lo portano via. Lui sosta un attimo davanti a me e sfodera la sua, di galanteria. “Ciao”, mi dice, “buon viaggio”.

La galanteria…Come non vederla?… I due signori anziani del centro di Milano, il signore un po’ borderline del treno, la controllora che non chiude un occhio ma nemmeno sgrida e minaccia, i due agenti silenziosi e rispettosi…

Ma ci pensate in quante forme possiamo trovare ogni giorno questa merce preziosa apparentemente così rara e in realtà così diffusa? Basta vederla.

Il Fatto Quotidiano, Storie Italiane, 24/06/2024

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