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Corrotti!

Di Gaetano Liardo il . Progetti e iniziative

E’ una tassa occulta valutata tra i 50 e i 60 miliardi di euro. Costa ad ogni cittadino 1000 euro l’anno. E’ un peso per lo sviluppo del nostro Paese, blocca gli investimenti e i servizi. Contro la corruzione si mobilita il mondo dell’associazionismo. Libera e Avviso Pubblico lanciano, da oggi, una campagna nazionale. «Una valanga di cartoline per seppellire la corruzione», annunciano gli organizzatori. Un milione e mezzo di firme da raccogliere e inviare al Presidente della Repubblica. Oltre 300 luoghi di raccolta e informazione, 400 botteghe del commercio equo e solidale coinvolte per più di un mese in tutta Italia.

Come nel 1996, quando l’impegno delle due associazioni, che raccolsero oltre un milione di firme, spinse il Parlamento ad adottare la legge per la confisca e il riutilizzo sociale dei beni confiscati ai mafiosi. Una legge, la 109/96, che ha portato risultati importanti, ma che da sola non è più sufficiente. «L’intero valore dei beni sequestrati e confiscati alle mafie negli ultimi due anni (18 miliardi) – dichiarano gli organizzatori – non basta a coprire neppure un quinto di ciò che è stato contemporaneamente sottratto ai cittadini come costo della corruzione». «Lo Stato sottrae beni ai mafiosi per 18 miliardi di euro – tuona don Ciotti nel corso della conferenza stampa di presentazione della campagna – ma il malaffare sottrae risorse ai cittadini per un rapporto di 1 a 5».

Con la corruzione, quindi, si perdono cifre per un valore cinque volte superiori di quanto confiscato alle mafie. «A pagare – continua Ciotti – sono soprattutto le fasce più deboli». «C’è un pezzo importante del mondo della politica – commenta Andrea Campinoti, presidente di Avviso Pubblico – che dice no a tutto il malaffare che gira intorno alla pubblica amministrazione». E’ quella parte sana del mondo politico che Avviso Pubblico invita ad impegnarsi concretamente. Ai Consigli Comunali, Provinciali e Regionali, così, è stato chiesto di votare un ordine del giorno per sostenere la campagna contro la corruzione. In un contesto come quello che stiamo vivendo per don Luigi Ciotti: «Non si può e non si deve tacere». Le richieste che Libera e Avviso Pubblico fanno con la campagna sono semplici. «In primis – si legge nella nota comune – ratificare le convenzioni internazionali che l’Italia non ha ancora ratificato». Come, ad esempio, la Convenzione di Strasburgo del 1999. «E’ stato fatto di tutto per il falso in bilancio e per l’abuso d’ufficio – sottolinea Ciotti – ma dal 1999 non è stato ratificato il Trattato delle Nazioni Unite contro la corruzione». Undici lunghi anni di ritardi, slittamenti, disattenzioni.

La Convenzione, spiegano Libera e Avviso Pubblico: «Prevede l’introduzione nel nostro codice penale di delitti importanti come il traffico di influenze illecite», ovvero: «La corruzione realizzata con favori e regali, invece che con la classica mazzetta». Prevede, inoltre, la corruzione tra privati e l’auto – riciclaggio. «Sarebbe estremamente utile – aggiungono gli organizzatori – modificare i termini di prescrizione, oggi troppo brevi, prevedere la possibilità di operazioni sotto copertura e introdurre la figura del collaboratore di giustizia per i reati di corruzione, come avviene per quelli di mafia».

Infine, l’aggressione ai patrimoni dei corrotti. Attuando, ad esempio, le norme della finanziaria del 2007 che prevedono la confisca i il riutilizzo sociale dei beni dei corrotti. Come già avviene per i beni dei mafiosi. Tutti provvedimenti che darebbero al Paese risorse oggi perse. Un’occasione di partecipazione civile dal basso. Una boccata d’aria pulita per l’Italia.

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