Mafia & politica: 50 arresti a Catania e provincia
L’inchiesta
“Iblis”, da cui scaturiscono i numerosi arresti di oggi, porta
alla luce una rete indefessa e capillare di affari tra amministratori
pubblici ed esponenti di cosa nostra.
Tra gli arresti
eccellenti del mondo della politica siciliana spiccano: Il deputato
regionale dei “Popolari Italia domani” (Pid) Fausto Fagone,
eletto all’Ars in quota Udc dal 2006 al suo secondo mandato. Dal
28 settembre scorso ha aderito al partito nato dalla scissione del gruppo
di Saverio Romano e Salvatore Cuffaro dai centristi.
Il 28 giugno
scorso, nell’ambito di un’altra inchiesta su presunte irregolarità
negli appalti per i rifiuti solidi a Palagonia, comune di cui Fagone
era sindaco, è stato rinviato a giudizio per abuso di ufficio, truffa
aggravata, falso materiale e ideologico, e frode in pubblica fornitura,
assieme a due funzionari comunali e a due imprenditori. Provvedimenti
restrittivi anche nei confronti del consigliere della Provincia di Catania
dell’Udc, Antonino Sangiorgi, dell’ assessore del Comune di Palagonia
Giuseppe Tomasello, e dell’ imprenditore e assessore al Comune di
Ramacca Francesco Ilardi.
L’operazione,
che varca il confine siciliano, coinvolge esponenti di spicco di Cosa
nostra e amministratori tra Sicilia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna
e Friuli Venezia Giulia. Il provvedimento, emesso dal gip Luigi
Lombardo su richiesta della Dda della Procura di Catania, riguarda esponenti
mafiosi, pubblici amministratori ed imprenditori del capoluogo etneo.
I reati ipotizzati, a vario titolo, sono associazione mafiosa, omicidio,
estorsioni e rapine. Le indagini di carabinieri del Ros hanno ricostruito
le recenti dinamiche di Cosa nostra etnea, documentandone gli interessi
criminali e le infiltrazioni negli appalti pubblici, mediante una capillare
rete collusiva nella pubblica amministrazione.
L’inchiesta, denominata Iblis, è stata coordinata dal procuratore capo
Vincenzo D’Agata, e dai magistrati della Dda Giuseppe Gennaro, Agata
Santonocito, Antonino Fanara e Iole Boscarino. Indagato anche il presidente
della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, che è estraneo al blitz,
perché nei suoi confronti la Procura non ha richiesto alcun provvedimento.
A rendere nota
l’esistenza del fascicolo fu un’indiscrezione
del quotidiano Repubblica,
il 29 marzo scorso, che fece scattare un’inchiesta sulla fuga di notizie.
La Procura smentì invece l’altra anticipazione del quotidiano, che
il 12 maggio scrisse che era stato chiesto l’arresto del governatore.
Lombardo, che il 10 aprile ha reso spontanee dichiarazioni in Procura,
ha querelato per diffamazione.
Il governatore sulla vicenda è intervenuto il 13 aprile in un’infuocata
riunione dell’Assemblea regionale siciliana sostenendo di essere vittima
di un complotto.
Le indagini
dei carabinieri del Ros di Catania, che sono intrecciate con dichiarazioni
su politici e amministratori, avevano al centro il boss Vincenzo Aiello
della cosca Santapaola. Nell’inchiesta anche le dichiarazioni di almeno
due pentiti: il “colletto bianco” Eugenio Sturiale e il sicario
Maurizio Avola, esponente del clan Santapaola autoaccusatosi di oltre
50 omicidi. «Non è stata una indagine mirata esclusivamente o prevalentemente
alla politica o verso qualche politico in particolare», ha dichiarato
il procuratore della Repubblica di Catania Vincenzo D’Agata, precisando
che «ogni riferimento riguardante il presidente Lombardo e risultante
dalle indagini è stato oggetto di attenta valutazione, specie con riguardo
alla sua valenza sul piano probatorio ed alla sua capacità di resistenza
alle critiche difensive, non ritenendone, allo stato, la idoneità per
adottare alcuna iniziativa processuale nei suoi confronti».
Operazione
“Iblis” i nomi degli arrestati
Vincenzo Aiello
detto “Enzo” gia’ finito in manette, Aiello Alfio del 59,
Alma Salvatore del 61 residente a Licodia Eubea, Fancesco Arcidiacono
inteso ” Francu u Salaru” residente a San. Gregorio del 60,
Giuseppe Arena del 73 residente a Tremestieri, Giovanni Barbagallo del
49 residente ad Acicastello, Antonino Bergamo, detto “Nino”
o “Antonio” del 60 residente a Paterno’, Giovanni Buscemi,
del 72 inteso “Faccia Tagghiata” residente a Paterno’, Bernardo
Cammarata inteso “Dino” del 72 residente a Tremestieri Etneo,
Rocco Caniglia del 72, Angelo Carbonaro, del 68 residenete a Mascalucia,
Salvatore Conti, inteso “Turi” del 50 residenete a Catania,
Franco Costanzo inteso “Pagnotta” del 73 residete a Palagonia,
Salvatore Di Bernardo, del 63 di Palagonia, Rosario Di Dio inteso “Saro”
di Ramacca, D’Urso Giovanni, inteso del 55 “Pirilletto” di
Catania, Giuseppe Ercolano, inteso “Pippo” del 36 di Catania,
Mario Ercolano del 76 sempre di Catania, Fausto Fagone del 66 di Palagonia,
Alfonso Fiammetta del 72 di Palagonia, Natale Fillomaro inteso “
Nataleddu” del 74 gia’ detenuto, Carmelo Finocchiaro, inteso “ringraziando
il signore” o “geometra” del 74 di Castel di Judica,
Pietro Guglielmino del 63 di Belpasso, Francesco Ilardi detto “Franco”
del 67 di Ramacca, Mariano Incarbone del 60 residente a Misterbianco,
Francesco La Rocca del 38 gia’ detenuto, Graziano Lo Votrico del 74
residente Ad AciBonaccorsi, Francesco Marsiglione detto “Franco”
del 58 residente a Tremestieri Etneo, Girolamo Marsiglione, dell’86
di Tremestieri Etneo, Michele Marsiglione del 60 residente a Misterbianco.
Massimo santo del 51 residente a Catania, Sandro Monaco del 54 residente
a Regabuto, Feice Naselli del 53 residnete a Tremestieri, Massimo Oliva
inteso u “Nanu” del 72 residente a Palagonia, Pasquale Oliva
dettu u “Massaru” del 57 residente a Ramacca Liborio Ioeni,
del 50 residente a Catania, Francesco Pesce detto “Franco”
del 52 residente a Catania, Giacomo Polizzi del 65 residente a Caltagirone,
Rosario ragusa del 58 residnete ad Acireale, Sebastiano Rampulla del
46 residente 46 gia’ detenuto, Vito Roccella del 58 residente a Catania,
Antonino Sangiorgi, detto “Nino” del 63 residente a Palagonia,
Agatino Santagati detto “Tino” del 58 residente a S.Agata
Li Battiati, Vincenzo Santapaola, detto “Enzuccio” del 69
residente a Catania, Mario Scinardo, del 65 residente a Militello Val
di Catania, Tommaso Somma detto “Tommy” del 59 residente a
Castel di Iudica, Antonino Sorbera detto “Nino” del 64 residente
a Catania, Giuseppe Tomasello, del 73 residente a Ramacca e Agatino
Verdone del 62 residnete a Catania.
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