Gela, la microcriminalità avanza
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A Gela, nelle ultime settimane, la
criminalità sembra aver preso nuovamente di mira commercianti,
professionisti e semplici cittadini.Nelle ultime ventiquattro ore, due
rapine hanno impegnato gli uomini del locale commissariato della
Polizia di Stato e quelli del presidio dei Carabinieri. Il dirigente di Ps Angelo Bellomo
descrive una microcriminalità sempre più incisiva sul territorio,
pur in assenza di allarmanti picchi statistici.
In pieno centro, il ventunenne Alessio
Bartoli ed il minore V.G.E., servendosi di una pistola scacciacani,
hanno preso di mira un minimarket sottraendo alla proprietaria
l’incasso della giornata. L’obiettivo si è poi spostato
sull’ospedale “Vittorio Emanuele”: la responsabile dell’ufficio
competente alla riscossione dei ticket sanitari ha denunciato di
essere stata strattonata e scippata di una borsa contenente più di
10.000 euro, frutto dell’attività svolta all’interno del nosocomio.
“Purtroppo-ammette Angelo
Bellomo-riscontriamo un aumento generalizzato di episodi che incidono
sulla sicurezza dei cittadini, dagli scippi alle rapine, il momento è
molto difficile, tutti ne dobbiamo essere consapevoli”. Il dirigente della Polizia di Stato,
inoltre, apprezza la recente presa di posizione del Consiglio
Comunale di Gela, che si è occupato dell’attuale situazione sociale
in città. “Dobbiamo collaborare insieme alle
locali istituzioni-aggiunge il funzionario di Ps-solo così potremmo
garantire un ulteriore supporto ai cittadini spesso in balia di
gruppi sciolti da particolari legami con la criminalità
organizzata”.
Angelo Bellomo è convinto che
l’aumento di crimini addebitabili alla dimensione, assai eterogenea,
della criminalità comune si leghi inevitabilmente all’incidenza di
una crisi economica che spinge giovani e giovanissimi ad infrangere
la legge, anche con l’utilizzo di mezzi sproporzionati rispetto al
risultato. “Per ottenere pochi euro-dice il
dirigente del commissariato gelese-si utilizzano pericolose armi, con
il rischio di produrre conseguenze maggiori rispetto all’intento
prefissato”. L’aumento di furti, rapine e scippi a
Gela si spiegherebbe, ancora, con lo spazio lasciato libero dai
gruppi di cosa nostra e stidda: in assenza di un controllo forte del
territorio, come quello imposto negli anni passati da soggetti di
spicco della mafia, i cani sciolti possono meglio agire, nonostante
l’azione di contrasto condotta dalle forze dell’ordine.
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