Donne che reclamano vita
Afghane e palestinesi, ucraine e haitiane, iraniane e congolesi sono le madri che reclamano vita. Non smettono di piangere perché credono che quelle lacrime siano fertili anche quando non c’è abisso più straziante che sentire morire tra le proprie braccia la vita a cui ha dato vita.
Tutte le donne che saranno nelle piazze e quelle che scioperano oggi per dimostrare al mondo che senza donne non c’è cura e per questo il mondo si ferma, portino nel cuore e negli occhi quelle donne lontane dai nostri sguardi ma tanto vicine al cuore del mondo. Donne che tessino la trama della pace e dissetino la sete di giustizia. Voci che sveglino dal trauma della violenza per la quale continuiamo a fare professione di fede anche quando a parole diciamo di essere contro la guerra.
Il mondo nuovo che attende di essere generato e che vive oggi le doglie dolorosissime del parto, lo capiscono solo le donne.
È venuto il momento di tagliare il cordone ombelicale che ancora tiene legata la guerra alla storia. Afghane e palestinesi, ucraine e haitiane, iraniane e congolesi sono le madri che reclamano vita, ascoltiamole.
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