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Roma, presentata in Campidoglio la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie

Redazione il . Associazioni, Brevi, Lazio, Mafie, Memoria

Roma si prepara ad accogliere i familiari delle vittime innocenti di mafia

Giovedì 21 marzo a Roma si svolgerà la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da ‘Libera’ e ‘Avviso Pubblico’, con il patrocinio della Rai e il sostegno di Roma Capitale.

Oggi in Campidoglio il Sindaco Roberto Gualtieri, insieme a Luigi Ciotti, Fondatore dell’associazione ‘Libera’, con Gaetano Salvo, Coordinatore di ‘Libera Roma’ e Alfredo Borrelli, familiare di una vittima innocente di mafia, ha raccontato come si svolgerà la giornata e come Roma si prepara ad accogliere oltre 500 familiari delle vittime innocenti delle mafie.

Il 21 marzo sarà una grande manifestazione e invito tutte le romane e i romani a partecipare. Sarà un momento di memoria e di impegno contro le mafie, la corruzione e la criminalità, ricordando le vittime, e anche che le mafie uccidono e rubano il futuro di tutte le cittadine e i cittadini”. – ha dichiarato Gualtieri – “Bisogna contrastarle con ogni mezzo, è nostro dovere civile e noi vogliamo essere in piazza insieme ai familiari delle vittime, insieme a tutti quelli che voglio fare la propria parte, per ricordare e per impegnarsi, per rilanciare la lotta contro le mafie, che ci sono e sono presenti nel nostro Paese e nella nostra città, e che noi abbiamo il dovere di combattere con ogni mezzo“.

29 anni fa eravamo qui per la prima Giornata della memoria e dell’impegno”. – ha detto don Ciotti – “29 anni dopo siamo di nuovo qui per ricordare le vittime innocenti“. “I familiari delle vittime – ha spiegato – li vedrete con al
collo le foto dei loro cari perche l’80% non conosce ancora la verita. Questa Giornata nasce per non dimenticare mai
“.

L’Italia che reagisce all’indifferenza, all’illegalità e alle mafie il 21 marzo si mobilita con momenti di lettura, riflessioni, incontri che vedranno una grande partecipazione di giovani, associazioni, gruppi, rappresentanti di istituzioni, sindacato, mondo della scuola, della cultura, dello sport che non solo quel giorno, ma per 365 giorni all’anno lavorano all’interno di scuole, università, associazioni, parrocchie per ribadire che la responsabilità per il bene comune rappresenta il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione.

Il 21 marzo un corteo partirà alle 9 da Piazza Esquilino e arriverà al Circo Massimo dove – alle 11- verranno letti gli oltre 1000 nomi delle vittime: semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Alle 11.45 seguirà l’intervento conclusivo di Luigi Ciotti, mentre nel pomeriggio si svolgeranno seminari di approfondimento e proiezioni per gruppi e scuole.

Il giorno precedente, mercoledì 20, Roma abbraccerà le centinaia di familiari provenienti da Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Nord Italia, Europa, America Latina e Africa che alle 15 si ritroveranno presso la Basilica di Santa Maria in Trastevere in occasione dell’Assemblea Nazionale e per una Veglia ecumenica.

Lo slogan della Giornata, “Roma città libera”, evoca il capolavoro del neorealismo “Roma città aperta”: un’opera che parla di resistenza e di lotta per la libertà. A ottant’anni dall’occupazione nazi-fascista, oggi Roma deve nuovamente aprirsi e liberarsi.

Fonte: Comune di Roma


“Roma città libera” dalle mafie

Presentata in Campidoglio la XXIX Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime, con don Ciotti, presidente di Libera, e il sindaco Gualtieri. Appuntamento, come sempre, il 21 marzo. Il corteo da piazza dell’Esquilino al Circo Massimo e i seminari in 14 luoghi della città

Il 21 marzo, primo giorno di primavera, si celebrerà a Roma la XXIX Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie. Un appuntamento promosso da Libera e Avviso Pubblico, una rete di enti locali che promuove la legalità. Rappresenta un’occasione per rinnovare la lotta contro l’indifferenza e l’illegalità, e per ricordare chi si oppone alle mafie e alla corruzione perché «la mafia oggi è più forte di 30 anni fa anche se spara di meno. Non gode solo di un sostegno attivo ma anche di quello passivo di chi non si schiera. È l’indifferenza che uccide», ha detto don Luigi Ciotti, presidente di Libera e fondatore del gruppo Abele, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento svoltasi questa mattina, 5 marzo, nella Sala delle Bandiere in Campidoglio.

Per l’edizione del 2024 è stato scelto lo slogan “Roma città libera” che evoca il capolavoro di Roberto Rossellini con Anna Magnani e Aldo Fabrizi, ispirato alla storia di Teresa Gullace, una donna calabrese, di Cittanova, uccisa dai soldati nazisti mentre tentava di parlare al marito arrestato dai tedeschi. A tal proposito don Ciotti ha proposto al sindaco di Roma Roberto Gualtieri di creare un gemellaggio con Cittanova, in provincia di Reggio Calabria, perché «Teresa è il simbolo della resistenza romana e perché bisogna continuare a liberare la Capitale, dove la mafia c’è. Ma oggi – ha continuato – si è passati dal crimine organizzato mafioso al crimine normalizzato. Non possiamo permetterci che la droga, le ecomafie, il gioco d’azzardo, che permettono alle mafie di gestire i loro affari, diventino la normalità. Roma non può rimanere prigioniera delle sue zone d’ombra fatte di affari sporchi, di complicità politica, di intrallazzi e di violenze».

Alla Giornata saranno presenti oltre 500 familiari delle vittime che arriveranno a Roma già dalla mattina di mercoledì 20 marzo. Provengono da Calabria, Sicilia, Puglia, Campania, Nord Italia, Europa, Africa e America Latina. Alle 15 si ritroveranno nella basilica di Santa Maria in Trastevere per l’assemblea nazionale alla quale seguirà, sempre in basilica, una veglia ecumenica. Giovedì 21 marzo, invece, alle 9 partirà un corteo da piazza dell’Esquilino, con in testa i familiari delle vittime che porteranno le gigantografie dei propri cari assassinati: magistrati, giornalisti, sacerdoti, appartenenti alle forze dell’ordine, cittadini, politici, imprenditori, uccisi per aver compiuto il proprio dovere. Dietro di loro oltre 500 sindaci e a seguire cittadini e studenti.

Il corteo percorrerà il centro della città fino al Circo Massimo, dove alle 11 verranno letti 1.081 nomi delle vittime delle mafie: «Un numero che non corrisponde alla realtà perché quello preciso non si è mai saputo», ha sottolineato don Ciotti – il cui intervento è previsto alle 11.45 -, specificando che l’80% dei familiari non conosce ancora la verità sulla morte dei propri cari. Nel pomeriggio del 21 poi si svolgeranno 14 seminari di approfondimento in altrettanti luoghi della città.

L’iniziativa gode dell’Alto patronato del presidente della Repubblica ed è stata riconosciuta ufficialmente dallo Stato con la legge n. 20 dell’8 marzo 2017. Don Ciotti ha ricordato che la Giornata è nata dal dolore della mamma di Antonino Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, che non sentiva mai pronunciare il nome del figlio ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. La Giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie vuole invece «ricordare tutti con la stessa dignità e forza», ha affermato il presidente di Libera.

La criminalità organizzata «a Roma c’è – ha detto il sindaco Gualtieri -. La combattiamo, la contrastiamo, ma la mafia non si sconfigge solo con lo straordinario impegno delle forze dell’ordine e della magistratura, bisogna costruire una cultura del contrasto». Ed ecco che la “e” congiunzione tra “memoria e impegno” si trasforma in verbo dove la «memoria è impegno» a contrastare le mafie con azioni concrete, come per esempio l’istituzione del “Forum Cittadino” sulle politiche in materia dei beni confiscati alla criminalità organizzata. «A oggi sono 114 i beni assegnati a Roma Capitale», ha aggiunto il primo cittadino, ricordando che sono stati riconvertiti in una palestra della legalità a Ostia; in una casa per donne vittime di violenza a Grottaferrata – che è stata intitolata a Giulia Cecchettin -; in una casa di ospitalità per famiglie con bimbi malati ricoverati negli ospedali pediatrici della città. «Ma ognuno deve fare del suo meglio – ha concluso Gualtieri -. Se non si mobilitano le coscienze non sarà sufficiente quello che facciamo».

Gaetano Salvo, coordinatore di Libera Roma ha specificato che «il 21 marzo non è mai stata una data fine a se stessa, ma sempre la tappa di un impegno che si snoda nei 365 giorni dell’anno all’interno di scuole, università, associazioni, parrocchie e dovunque i cittadini vivano quella responsabilità per il bene comune che rappresenta il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione». Riprendendo lo slogan “Roma città libera” ha aggiunto che quest’anno si vuole «ribadire che vogliamo Roma Libera dalle mafie e dalla corruzione, dall’indifferenza, dalla politica distante dal bene comune e dalla prossimità con i cittadini. Roma città libera dal lavoro nero e precario e capace invece di memoria».

Alla conferenza ha partecipato anche Alfredo Borrelli, figlio di Francesco Borrelli, carabiniere assassinato in piazza a Cutro il 13 gennaio 1982. Aveva 7 anni quando è rimasto orfano, oggi coordina i familiari delle vittime delle mafie di Roma. «Abbiamo creato un “noi” che nella vita di un familiare fa la differenza. Ricordo bene la quotidianità prima di conoscere Libera. Eravamo come tessere di un puzzle girate sul dorso. Ora siamo un “noi” che dà forza e che ci spinge a lottare per la verità e la giustizia».

Fonte: RomaSette.it


Roma, il 21 marzo al Circo Massimo la Giornata in ricordo delle vittime delle mafie

Il 21, ha spiegato Salvo, si terrà un corteo che partirà alle 9 a piazza dell’Esquilino: in testa ci saranno i familiari delle vittime, al momento 500 circa ma il numero è destinato a crescere. Arriveranno da tutta Italia ma anche dall’estero. A seguire le istituzioni – circa 200 sindaci hanno già annunciato la loro partecipazione – e la rete di Libera con le scuole. Alle 11 il corteo arriverà al Circo Massimo dove sarà data lettura dei nomi delle 1.081 vittime innocenti delle mafie. Le conclusioni, verso mezzogiorno, saranno affidate a Don Ciotti.

“Lo slogan di questa edizione sarà ‘Roma città libera‘ – ha detto ancora Salvo – A 80 anni dalla Liberazione, Roma deve aprirsi e liberarsi insieme alle tante associazioni per i diritti e la legalità”.
Le iniziative partiranno in realtà il giorno prima, quando i familiari si ritroveranno per una veglia nella Basilica di Santa Maria in Trastevere, e proseguiranno anche dopo la manifestazione del Circo Massimo con una serie di seminari che si svolgeranno nel pomeriggio in diversi punti della città.

“Io ricordo cos’era essere un familiare di una vittima prima che ci fosse Libera – ha detto Alfredo Borrelli, figlio del maresciallo Francesco Borrelli assassinato nel 1982 – Sono rimasto orfano a 7 anni. Era impossibile creare un ‘noi’. Invece adesso ogni 21 marzo lo raccontiamo. Oggi coordiniamo i familiari perché il ‘noi che cammina’ deve essere organizzato e strutturato. Ci sono tanti familiari che stanno testimoniando per la prima volta. Siamo un noi che cerca verità e giustizia. Dobbiamo esserci per mettere l’antimafia sociale al centro di Roma e d’Italia perché il tema deve essere al centro dell’impegno politico di questo paese. Quell’elenco di nomi – ha concluso – non ascoltatelo come un elenco, ma come un racconto”.

Fonte: Romasociale.com


Ben 29 anni fa eravamo qui, dove abbiamo raccolto le prime firme per la legge sulla confisca dei beni mafiosi, restituiti all’uso sociale. Ora siamo di nuovo qui per ricordare le vittime innocenti: i loro familiari li vedrete con al collo le foto dei loro cari perché l’80 per cento non conosce la verità, e questa Giornata nasce per non dimenticare mai”.

Don Ciotti ha ricordato di aver incontrato Falcone tre mesi prima di Capaci, e poi di aver partecipato al primo anniversario della strage. C’era una donna che piangeva continuamente accanto a lui, ha raccontato: “Nessuno, mi ha detto, dice mai il nome di mio figlio che faceva parte della scorta. Quella donna – ha detto ancora il sacerdote – voleva sentire il nome di suo figlio: è per questo che nasce questa Giornata, per ricordarli tutti con la stessa forza il 21 marzo, primo giorno di primavera. Il corteo lo apriranno centinaia di familiari con il loro carico di dolore e di speranza di sapere la verità, perché bisogna unire le parole memoria e impegno.

‘Roma città libera’, ma le mafie ci sono – ha detto ancora. “La Città Eterna non può rimanere con le sue zone d’ombra fatte di intrallazzi e di violenze. In questo territorio ci sono tutte le mafie, e allora serve uno scatto in più della società civile, più consapevole e responsabile. L’ultima mafia è sempre la penultima – ha concluso – perché tende a rigenerarsi”.

Don Ciotti ha infine chiesto a Gualtieri la possibilità di un gemellaggio tra Roma e Cittanova (Reggio Calabria), paese natale di Teresa Gullace, la donna interpretata in ‘Roma città aperta’ da Anna Magnani e diventata simbolo della Resistenza romana.

Fonte: ANTIMAFIADuemila.com


«Gemellaggio Roma-Cittanova». La richiesta di Don Ciotti per ricordare Teresa Gullace

Il fondatore di Libera ha ricordato la donna calabrese interpretata da Anna Magnani in “Roma città aperta”

Il fondatore di Libera don Luigi Ciotti ha chiesto oggi al sindaco di Roma Roberto Gualtieri la possibilità di un gemellaggio tra Roma e Cittanova (in provincia di Reggio Calabria), paese natale di Teresa Gullace, la donna interpretata in “Roma città aperta” da Anna Magnani e diventata simbolo della Resistenza romana. La richiesta è arrivata in occasione della presentazione della Giornata per le vittime innocenti delle mafie in Campidoglio.

«Ben 29 anni fa – ha detto sempre don Ciotti – eravamo qui, dove abbiamo raccolto le prime firme per la legge sulla confisca dei beni mafiosi, restituiti all’uso sociale. Ora siamo di nuovo qui per ricordare le vittime innocenti: i loro familiari li vedrete con al collo le foto dei loro cari perché l’80 per cento non conosce la verità, e questa Giornata nasce per non dimenticare mai».

Don Ciotti ha ricordato di aver incontrato Falcone tre mesi prima di Capaci, e poi di aver partecipato al primo anniversario della strage. C’era una donna che piangeva continuamente accanto a lui, ha raccontato: «Nessuno, mi ha detto, dice mai il nome di mio figlio che faceva parte della scorta. Quella donna – ha detto ancora il sacerdote – voleva sentire il nome di suo figlio: è per questo che nasce questa Giornata, per ricordarli tutti con la stessa forza il 21 marzo, primo giorno di primavera. Il corteo lo apriranno centinaia di familiari con il loro carico di dolore e di speranza di sapere la verità, perché bisogna unire le parole memoria e impegno.

“Roma città libera”, ma le mafie ci sono – ha detto ancora – La mafia non gode solo di un sostegno attivo ma anche del sostegno passivo. Troppa gente rafforza le mafie solo non schierandosi e non prendendone coscienza. La mafia è diventata “una delle tante cose” del nostro Paese, e non ce lo possiamo permettere. La Città Eterna non può rimanere con le sue zone d’ombra fatte di intrallazzi e di violenze. In questo territorio ci sono tutte le mafie, e allora serve uno scatto in più della società civile, più consapevole e responsabile. L’ultima mafia è sempre la penultima – ha concluso – perché tende a rigenerarsi».

Fonte: Corriere della Calabria


“Roma città libera”: 21 marzo di memoria e impegno contro le mafie

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