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Verità e giustizia per Angelo Vassallo

Di Peppe Ruggiero il . Campania


La mattina del 6 settembre l’Italia intera si è svegliata con la notizia del barbaro omicidio di un amministratore di un piccolo comune del Cilento. Angelo Vassallo, il sindaco pescatore ucciso con nove colpi di pistola mentre rientrava a casa. Un’intera comunità sconvolta dall’uccisione del “Suo” sindaco che a Pollica era sinonimo di sviluppo e tutela dell’ambiente. E’ trascorso un mese da quella domenica e la comunità chiede verità e giustizia. Pollica non dimentica. Non passa giorno che la gente non si chieda cosa sia mai potuto succedere quella notte maledetta.

La Direzione investigativa antimafia batte tutte le piste. Lavora giorno e notte per raccogliere informazioni, intrecciare elementi. In un mese di indagini sono state sentite oltre cinquanta “persone informate dei fatti.” Il corpo senza vita di Vassallo è stato ritrovato a bordo dell’ auto ferma con il freno a mano tirato, il quadro acceso e il finestrino abbassato. Come se il sindaco si fosse fermato per parlare con una persona che conosceva. E’ l’unico punto fermo. Per il resto nessuna certezza, su killer, mandanti e soprattutto movente. Una delle piste piu’ seguite porta al mondo dello spaccio della cocaina. Il porto di Acciaroli era diventato un approdo sicuro per l’estate. E la presenza di spacciatori fuori ad alcuni locali avevano insospettito non poco il sindaco Vassallo.

Con alcuni di loro aveva avuto anche una discussione alla fine di agosto. Un affronto pubblico che per le nuove leve della criminalità non poteva passare in silen zio. Manovalanza criminale alla quale basta una dose di cocaina per uccidere. Manovalanza collegata alla criminalità di Salerno. E che avrebbe scelto i piccoli comuni costieri, meno controllati, come base anche nei mesi invernali. E con la droga si segue anche la pista dell’ecomafia, di un “No” detto ad interessi speculativi. Tante voci. Nessun riscontro. Nel piccolo comune cilentano il clima è nebuloso. E non aiuta a riprendere la quotidianità.

Tutto sembra ancora fermo alla maledetta sera del 5 settembre “Speriamo che al più presto vengano alla luce elementi di indagine, confdiamo nella procura che sappiamo sta lavorando bene e continuerà a farlo. Aspettiamo una risposta per capire che cosa è successo, come sia potuto accadere quello che invece è accaduto, in un contesto che mai ha conosciuto atti di violenza così efferati” – spiega il vicesindaco Stefano Pisani. A lui il compito diffcile di proseguire la strada tracciata da Vassallo. «Per Angelo – ricorda Pisani – ammi- Verità e giustizia per Vassallo [ di Peppe Ruggiero ] nistrare non era politica, era fare, con passione, tutto quello che serviva per il piccolo comune, a partire dal raccogliere le buste di plastica per terra; e chi lavorava con lui doveva fare la stessa scelta di vita, condividerla con la stessa passione. Per questo, con tutto il clamore suscitato dall’efferato omicidio, è stato ancora più difficile, per tutti, elaborare il lutto e riflettere ».

Tra un anno a Pollica si tornerà a votare. Nel segno e nella continuità di Angelo Vassallo che da uomo di mare affrontava a viso aperto le difficoltà e le sfde. Chi l’ha ucciso non poteva essere un uomo di mare. Si è nascosto dietro l’oscurità della sera. Come un vigliacco. Sta a noi semplici cittadini, alla comunità di Pollica, al mondo della politica ribadire a quel vigliacco che ha sparato, che nove colpi di pistola non sono riusciti a spezzare la realizzazione del sogno del piccolo grande sindaco pescatore.

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