Nordio, l’abc delle indagini lasciato in soffitta
Scrive Anton Cechov, a pag. 125 della sua interessante raccolta di ”Detti” intitolata “Con penna lieve”, che “Per cominciare a vivere nel presente, bisogna inizialmente riscattare il passato, farla finita con esso, tuttavia ciò è possibile solo con sofferenza, solo con una straordinaria interrotta fatica”.
Il pensiero corre subito a Carlo Nordio, nel presente ministro della giustizia, in passato magistrato del pubblico ministero. Perché tutte o quasi le sue attuali pensate sono in conflitto con l’ABC delle inchieste penali. Come se volesse appunto riscattarsi. Solo che lo fa con gioia, senza sofferenza né fatica.
Paolo Frosina ha raccontato sul Fatto un nuovo progetto che si direbbe frutto di persone che ignorano verità note anche ai paracarri. Vale a dire che nelle inchieste penali un peso risolutivo hanno il fattore sorpresa e la rapidità degli interventi.
Fattori che rischiano di essere ostacolati, se non cancellati, dalla nuova procedura escogitata in tema di sequestro e duplicazione di sistemi telematici o informatici (in particolare smartphone).
Si tratta infatti di una procedura ampollosa e barocca ai limiti del surreale, che prevede tra l’altro una riunione potenzialmente con decine di soggetti (indagato, parte offesa, persona che ha subito il sequestro, persona che potrebbe avere diritto alla restituzione delle cose sequestrate), ciascuno dei quali – assistito dai suoi difensori e consulenti – potrà formulare una pletora di osservazioni e riserve. E ciò prima ancora che si sviluppino gli accertamenti sul materiale acquisito.
Tali inconvenienti vanno moltiplicati in misura esponenziale quando si tratta di mafia: una criminalità che ormai è in rete (perciò definita “immateriale”) e sempre più connessa alle nuove tecnologie. Che usa piattaforme finanziarie tecnologicamente progredite e si avvale della intelligenza artificiale e dei big data in maniera avanzata.
Mentre il nostro Stato, irragionevolmente, prova a “picconare” quanto di buono abbiamo sperimentato in anni di faticosa lotta alla mafia.
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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