In manette i fiancheggiatori del boss Nicchi
Dopo Nicchi suona la campana
anche per i sui fiancheggiatori. Gli stessi agenti della sezione ‘Catturandi’
di Palermo, che arrestarono il boss nel dicembre 2009, oggi hanno fermato
due persone accusate di averne gestito la latitanza. Si tratta di Francesco
Arcuri e Giuseppe Auteri. L’indagine è diretta dai pm Roberta Buzzolani
e Ambrogio Cartosio. La posizione piu’ grave è quella di Arcuri che
e’ accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso mentre Auteri
dovra’ rispondere di detenzione illegale di armi da fuoco, reato aggravato
dall’avere, in tal modo, agevolato Cosa nostra. Secondo gli inquirenti
ad Arcuri, in particolare, spettava il compito di provvedere alla latitanza
di Nicchi, facendo da tramite fra quest’ultimo e altri elementi di
spicco della mafia locale. Per svolgere al meglio il proprio ruolo Arcuri
si avvaleva della collaborazione di Auteri. Come hanno riferito gli
investigatori: “Il gruppo era accorto e prudente. Intuendo di essere
nel mirino degli investigatori, infatti i due evitavano accuratamente
di parlare di argomenti compromettenti per telefono e si guardavano
bene da farlo anche all’interno di auto”. I due uomini potevano contare
inoltre su “una vasta rete logistica di supporto” costituita da
diversi fiancheggiatori del boss e da molteplici risorse quali abitazioni
e mezzi. Gli arrestati oltre a fungere da scudo e supporto per Nicchi
erano intenti anche ad altre attività criminali quali la riscossione
del pizzo dagli esercizi commerciali e la custodia di armi da fuoco,
di cui ne sono state trovate in grande quantità. Poco prima della sua
cattura Nicchi era prossimo a cambiare nuovamente il proprio rifugio.
Le indagini della Squadra mobile
finalizzate alla cattura di Nicchi, hanno infatti consentito di individuare
il drappello di fedelissimi del giovane boss. Ad Arcuri era stato demandato
il compito di gestirne la latitanza.
Un compito questo, relativo
a un personaggio di tale spessore ha comportato anche l’esercizio della
funzione di raccordo fra lo stesso Nicchi e gli esponenti mafiosi degli
altri mandamenti. I servizi di osservazione e di pedinamento, nonché
le intercettazioni, hanno consentito di acquisire dati essenziali circa
il comportamento del gruppo criminale. Gruppo che disponeva sicuramente
di una vasta rete logistica di supporto, costituita da alloggi, fiancheggiatori,
mezzi di vario genere, come è dimostrato dal fatto che, poco prima
dell’arresto di Nicchi, la macchina organizzativa della sua latitanza
si stesse organizzando per fargli cambiare rifugio. Il monitoraggio
eseguito dalla Squadra Mobile su Arcuri e sugli uomini a lui vicini
ha consentito di accertare l’operatività” di questo gruppo nelle
attività tipiche di Cosa nostra. L’attivismo del gruppo in queste attività
è stato dimostrato da una serie di conversazioni registrate dai poliziotti
che dimostrano come fosse a loro disposizione un vero e proprio arsenale
dai fucili a pompa e a canne mozze a rivoltelle.
Arresto nicchi:
http://www.youtube.com/watch?v=82CadmRm-hw
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