Milano 23 gennaio, Festival Diritti Umani presenta “Salām/Shalom. Due padri”
“Salām/Shalom. Due padri”: come la spirale d’odio può trasformarsi in comprensione dell’altro
Per la prima volta a Milano il lavoro di Massimo Somaglino e Alessandro Lussiana, tratto da “Apeirogon” di Colum McCann. Un’iniziativa di Fondazione Diritti Umani e Festival vicino/lontano.
“Assumiamo lo sguardo di ogni singola persona che vive in quel territorio, che è contemporaneamente carnefice e vittima. E in ogni caso vittima di quella situazione” così l’attore, autore e regista teatrale Massimo Somaglino spiega come ha lavorato al recital teatrale “Salām/Shalom. Due padri”, tratto da “Apeirogon”, romanzo bestseller di Colum McCann cui, con Alessandro Lussiana, hanno dato corpo e voce.
Per la prima volta sarà possibile vederlo a Milano il 23 gennaio, per un’iniziativa di Fondazione Diritti Umani e Festival vicino/lontano di Udine, che hanno voluto portare in scena questo testo così attuale, il racconto della storia vera di due padri, uno israeliano e uno palestinese, che hanno perso entrambi una figlia ma decidono di non cedere all’odio. La figlia di Rami, israeliano, è stata uccisa da un attentatore palestinese, la bambina di Bassam, palestinese, da un soldato israeliano.
“Poter dare voce ad un uomo, un padre, che ha saputo trasformare quella vibrazione violenta in un messaggio di pace e fratellanza, è qualcosa di così potente da diventare impossibile non raccontarlo e diffonderlo il più possibile”, commenta Alessandro Lussiana. Come spiegano i due attori, l’aver perso tutto permette ai due padri di aprirsi alla comprensione dell’altro, scoprendo che sono infiniti i lati da cui si può guardare la questione israelo-palestinese, come nell’Apeirogon, figura geometrica ideale che dà il titolo al libro di McCann, edito da Feltrinelli, vincitore del Premio Terzani nel 2022, occasione che ha permesso di mettere in scena il testo.
Un recital che accende un barlume di speranza in questi giorni così difficili, conferma Danilo De Biasio, direttore della Fondazione Diritti Umani: “Gli estremisti puntano alla perpetuazione dell’odio. Ogni bambino mutilato, ogni donna violentata, ogni civile dilaniato lascia un’eredità di odio. Ben venga chi interrompe questa spirale”.
È anche il pensiero di Paola Colombo, curatrice del festival vicino/lontano:“La pace non deve essere un’utopia. Per questo crediamo sia necessario continuare a dare voce a Rami e Bassam, che hanno saputo fare del loro dolore un’arma di pace”.
L’appuntamento è a Milano martedì 23 gennaio, alle 21, all’Auditorium di Radio Popolare, in Via Ollearo 5.
Ingresso a offerta libera a sostegno di Fondazione Diritti Umani. Ultimi posti disponibili.
Per prenotazioni e informazioni eventi@fondazionedirittiumani.org
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