Delmastro, gli sparatori e il metodo Sturmtruppen
Sturmtruppen è il titolo di un fumetto di Bonvi. Ma era pure il nome delle truppe d’assalto di un generale tedesco operativo nella prima guerra mondiale.
Ora, sia chiaro che in questo colonnino mi riferisco al primo significato, quello ironico. Tanto per aprire l’ombrello contro la tendenza di “chiòvere a zeffunno” che stan prendendo in certi ambienti le querele per diffamazione.
Dunque, c’è la sensazione che intorno al sottosegretario alla giustizia Delmastro si stia delineando qualcosa che ricorda appunto le Sturmtruppen.
Forse perché La Giustizia viene raffigurata anche con una spada, il sottosegretario ha deciso di cimentarsi con un linguaggio bellicista, manifestando il proposito di “spezzare le reni” alle correnti della magistratura; che hanno tanti difetti da correggere, ma non spezzando le reni. Tanto più che queste parole suonano sinistramente nostalgiche, mentre il fascismo si limitò (eufemismo!) ad imporre lo scioglimento dell’associazione magistrati, senza apparente scricchiolio di ossa.
Certe idee, si sa, sono contagiose e sta di fatto che un sodale del sottosegretario, il parlamentare vercellese Emanuele Pozzolo, al cenone di Capodanno dell’amico si è presentato armato, con una pistola che alla fine ha ferito alla gamba un ragazzo.
Come siano andate esattamente le cose non si sa ancora, perché il Pozzolo (deputato) ha sdegnosamente rifiutato – almeno fino al mattino, stando alle cronache – di sottoporsi agli stub di rito tirando in ballo l’immunità parlamentare.
Comunque, nel Vercellese sta crescendo la domanda di elmetti e baionette alla Sturmtruppen: vedi mai che l’anno prossimo…
Fonte: Il Fatto Quotidiano
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