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Trapani, sit – in dei lavoratori Multimedia Planet

Di Norma Ferrara il . Sicilia

Devono nuovamente tornare in piazza per far sentire la loro voce. Per chiedere con un sit – in quello che spetterebbe loro per legge. Sono  gli ex lavoratori del call – center Multimedia Planet e B2B di Trapani. Nonostante la situazione giudiziaria in cui versano le aziende, la cassa integrazione per loro è ancora una chimera. Ieri mattina, una cinquantina di giovani si sono dati appuntamento a piazza Vittorio Veneto dove hanno dato vita a un sit-in di protesta. Senza lavoro ormai da quasi un anno dopo la chiusura dell’azienda che faceva capo al gruppo Phonemedia, devono fare i conti anche con ingiustificate inadempienze di carattere burocratico-istituzionale, secondo la versione dei sindacati Cisl e Cgil. Inadempienze che non consentono loro di percepire l’indennità di cassa integrazione in deroga, nonostante il commissariamento di tutte le società di Phonemedia sancite dai giudici. Cresciuti all’ombra dei finanziamenti europei, presentati come un volano di sviluppo per il territorio, i due call center hanno portato disoccupazione e giovani ancora oggi in grave difficoltà.  “Dopo mesi di dura lotta, senza lavoro e senza stipendio, ci troviamo sempre nella condizione disastrosa di essere dipendenti di una società, senza stipendio e senza cassa integrazione. Nonostante il recente proliferare di nuovi call center, solo pochi eletti andranno a lavorarci. E tutti gli altri? Vi ricordiamo che inizialmente eravamo circa novecento lavoratori”.

Il testo del volantino distribuito ieri ai passanti rappresenta un duro atto di accusa. Dopo mesi di dura lotta, i lavoratori delle società Multimedia Planet e B2B sono tornati in strada per protestare. Nonostante siano trascorsi tre mesi dalla firma, a Roma, dell’accordo per l’avvio della cassa integrazione il decreto non è stato ancora emesso.  Libera informazione e Articolo21 lo scorso 13 giugno hanno rilanciato la questione all’attenzione dei media nazionali. Stimolati dal comitato Articolo 1 e dall’impegno in prima linea dei lavoratori (in particolare alcuni protagonisti dell’occupazione della sede per cento giorni) realizzarono un momento di dibattito e riflessione sul caso Call center dal titolo “Schiavi moderni”.  Leggi qui l’articolo e gli audio del convegno. 


 I call center presenti a Trapani . fanno rilevare i lavoratori, erano all’epoca pienamente operativi ed avevano un alto fatturato. Dopo il commissariamento dell’azienda a Trapani ci sono altri call center che avrebbero già acquisito importanti commesse e parte del personale che operava presso le società Multimedia Planet e B2B.  “Soltanto sessanta nostri colleghi sono stati assunti presso il nuovo call center”, osserva una lavoratrice. “Ma noi eravamo circa novecento. E gli altri che fine fanno?”.  

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