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Catania, controllo preventivo sulla stampa

Antonio Condorelli* il . Sicilia

In seguito alla denuncia del presidente della Regione Raffaele Lombardo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, la procura di Catania nella persona del Capo Vincenzo D’Agata ha ritenuto opportuno autorizzare un controllo preventivo sui contenuti del numero “1″ di SUD, il nuovo free press di giornalismo investigativo in diffusione libera in Sicilia.  Lombardo teme che SUD potrebbe svelare retroscena dell’inchiesta che lo vede indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, e sui presunti rapporti con il clan mafioso Santapaola e con alcuni boss rispetto ai quali si è detto sempre estraneo.

 Il presidente Raffaele Lombardo e gli altri potenti di qualunque colore politico, devono rassegnarsi all’esistenza di un nuovo free press senza padrini e senza padroni. A parlare saranno le carte come è avvenuto nel numero zero e come avverrà  nei prossimi numeri di Sud compreso quello in corso di stampa. Lombardo e i suoi sodali potranno anche chiedere il sequestro di ogni edizione, ma questo non fermerà il lavoro di chi crede nel dovere di informare e nel diritto dei cittadini ad essere informati.

A Catania il sistema politico mafioso dominante ha messo in crisi ogni libertà e ogni diritto: appalti e burocrazia sono condizionati da clientelismo e corruzione dilagante.  Prendo atto del fatto che sono trascorsi due anni dalla pubblicazione della lettera del mafioso Vincenzo Santapaola recluso al 41bis, sul principale quotidiano catanese e che in quel caso la Procura di Catania ha scelto di non agire.

* Direttore di “Sud”

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