Fondi, dove la frutta rende bene
Fondi, “Damasco 2” non si ferma .
L’operazione dell’Antimafia nella città del mercato
ortofrutticolo più grande d’Europa, conclusasi nel luglio 2009,
aveva portato all’arresto di 17 persone e a decine di indagati.
L’inchiesta si sviluppava su due tronconi fondamentali. Il primo
riguardava gli affari di Venanzio Tripodo e Franco Peppe, l’altro
incentrato sulle influenze malavitose negli uffici del comune
fondano. Ieri mattina gli uomini del centro operativo della Dia di
Roma, su disposizione del Tribunale di Latina, hanno sequestrato
beni mobili e immobili per un valore di 8 milioni di euro,
presumibilmente riconducibili ad Antonio Venanzio Tripodo e a Franco
Peppe.
Il primo, rimasto già coinvolto
nell’operazione Damasco 2, viene indicato dagli inquirenti come
appartenente alla cosca ‘ndranghetista “La Minore”, da anni
radicata nel sud pontino. Peppe, invece, secondo quanto emerso
dall’attività investigativa,risulterebbe essere un prestanome
della mala calabrese all’interno del Mercato Ortofrutticolo di
Fondi, uno dei più grandi centri agroalimentari all’ingrosso
d’Europa. A Venanzio Tripodo, Franco Peppe e alle loro famiglie
sono stati sequestrati svariati terreni, quote societarie, fabbricati
e conti correnti. C’è anche la villa da sogno di Franco Peppe tra
i beni immobili sequestrati. Quella al civico 46 di via Ponte
Tavolato, chiamata “Ranch jr”.
Lì, in quella strada di Fondi si
riconosce facilmente, con quel muro altissimo in cemento non
intonacato e un maestoso cancello in ferro battuto a cui nessuno può
citofonare perché il citofono non c’è. Il giudice per l’udienza preliminare
del Tribunale di Roma, Aldo Morgigni, ha rinviato a giudizio Peppe e
Tripodo per vari capi d’imputazione, tra cui l’associazione a
delinquere di stampo mafioso. La prima udienza del processo a carico
degli imputati si terrà il 20 ottobre.
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