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Presentato a Napoli il Rapporto Ossigeno 2010

Di Gaetano Liardo il . Atti e documenti

Quattrocento giornalisti
nel nostro Paese hanno subito minacce o intimidazioni di varia natura
nell’ultimo anno. Quattrocento. I “numeri” li ha dati il secondo
Rapporto di Ossigeno, l’Osservatorio sui cronisti minacciati e le
notizie oscurate della Federazione nazionale della stampa e dell’Ordine
dei giornalisti, promosso in collaborazione con Libera Informazione
e Articolo 21. Cifre da capogiro che pongono, ancora una volta, l’Italia
in una posizione critica per quel che riguarda la libertà di informazione.

Numeri da scenario
bellico, o da regime non democratico. Chi fa informazione è ritenuto
una minaccia, i giornalisti che fanno troppe domande e che fanno fino
in fondo il proprio dovere vengono messi a tacere. Lettere anonime,
minacce più o meno velate, telefonate, buste con proiettili fino ad
arrivare alla devastazione o all’incendio della auto, o alla violenza
fisica vera e propria. Da nord a sud, dalla Sicilia al Friuli Venezia
Giulia, passando per l’Avamposto Calabria, la Campania, la Puglia,
il Lazio, l’Emilia Romagna, la Liguria, il Piemonte e la Lombardia.

Dal rapporto Ossigeno
viene fuori uno scenario inquietante: 68 casi di minacce ed intimidazioni
denunciati, 43 casi di intimidazione individuale, 24 minacce collettive,
13 aggressioni fisiche, 10 danneggiamenti.  Un quadro da allarme
rosso che tuttavia la stessa informazione sottovaluta. Un giornalista
minacciato non fa notizia, non interessa. Anche se i numeri sono troppo
alti per essere ignorati. «I casi denunciati – dichiara Alberto Spampinato,
direttore di Ossigeno – sono la minima parte, come ha rilevato anche
il Rapporto biennale dell’Unesco sui giornalisti uccisi o minacciati
nel mondo. Sono raddoppiati rispetto al nostro precedente rapporto,
forse anche perchè oggi c’è più coraggio, spazio per le denunce».
O anche perché sta prendendo forma una rete a tutela di chi fa informazione
mantenendo la schiena dritta.

Non è un caso,
infatti, che il Rapporto 2010 di Ossigeno sia stato presentato a Napoli.
Ricorre oggi il 25° anniversario dell’omicidio di Giancarlo
Siani, giovane collaboratore de Il Mattino eliminato dalla camorra per
i suoi reportage da “Fortapasc”.  Lo ricorda nel suo messaggio
anche il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che lo scorso
anno ricevette la prima edizione del Rapporto, ritenendo «apprezzabile
la scelta di caratterizzare la VII edizione del premio giornalistico
dedicato al giovane cronista de “Il Mattino” assassinato dalla camorra
con il convegno dell’Osservatorio “Ossigeno per l’informazione”
sull’impegno del giornalismo italiano a sostegno dell’azione delle forze
dello Stato e delle rappresentanze più illuminate della società civile
per contrastare e debellare la inquietante presenza e la minaccia della
criminalità organizzata». 

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