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Con Report, contro le angherie della destra

Vincenzo Vita il . Costituzione, Diritti, Informazione, Istituzioni, Politica, Società

In occasione dell’audizione di Sigfrido Ranucci, che dirige una delle trasmissioni migliori dell’intero panorama televisivo -Report- presso la commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai, nella serata di martedì scorso si è tenuta a Roma una pacifica passeggiata di protesta promossa dall’associazione Articolo21. Tanti cartelli con la scritta #IOSTOCONREPORT #PRESSFREEDOM #ARTICOLO21.

Il senso dell’iniziativa era duplice: far sentire la viva solidarietà a chi viene messo sotto accusa per il coraggioso giornalismo di inchiesta che apre scrigni chiusi a chiave da certi poteri; e dare inizio ad una capillare mobilitazione lungo la Via Maestra disegnata dalla manifestazione del passato 7 ottobre promossa a Roma dalla Cgil con oltre cento sigle.

La passeggiata militante ha formato un cordone umano tra la piazza del Pantheon e la sede della commissione parlamentare nella contigua via del Seminario. Nel Palazzo San Macuto dove si svolgono i lavori aveva sede l’Inquisizione e Galileo Galilei ne è testimone. Forse, Maurizio Gasparri voleva rivestire i panni del censore benedetto da dio, ma il tentativo si è rovesciato contro di lui. Nel tentativo di rispondere alle documentate osservazioni di Ranucci ha rischiato varie volte di essere allontanato dall’aula dalla presidente Floridia.

E Ranucci da accusato è diventato accusatore.

Erano presenti con Articolo21 la Cgil, la ReteNoBavaglio, l’Anpi, l’Arci, Emergency, Liberainformazione, l’Associazione per il rinnovamento della sinistra, l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico e molti giornalisti della Rai, MoveOn. E non solo.

Hanno partecipato -tra gli altri- anche il presidente della federazione nazionale della stampa Vittorio Di Trapani, il segretario dell’Usigrai Daniele Macheda, una delegazione del consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti con la segretaria nazionale Paola Spadari, Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni, Ilaria Cucchi e Walter Verini.

Il saluto è stato portato da Giuseppe Giulietti, coordinatore dei presidi di Articolo21.

Ma è stata, si è sottolineato, solo la prima manifestazione di una serie più vasta centrata sulla difesa del pensiero critico e della Costituzione repubblicana.

Alle angherie della destra e alle voglie di bavaglio è doveroso rispondere con nettezza e senza tentennamenti.

Fonte: il manifesto/Articolo 21



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